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Silvio Formichetti. Viaggio mistico

Skira

Roma, Museo degli Strumenti Musicali, 15 marzo - 30 marzo 2006.
A cura di Tommasi L.
Milano, 2006; br., pp. 80, ill., tavv. col., cm 24,5x28.
(Arte Moderna. Cataloghi).

collana: Arte Moderna. Cataloghi

ISBN: 88-7624-783-1 - EAN13: 9788876247835

Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1960- Contemporaneo

Luoghi: Nessun Luogo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.56 kg


Cinquantaquattro opere di grandi dimensioni, tra le più significative realizzate negli ultimi anni da Silvio Formichetti, nella monografia che accompagna la prima mostra personale romana dell'artista abruzzese, conosciuto in tutta Italia per il suo linguaggio informale mosso da profonde motivazioni interiori, in cui la fede svolge un ruolo determinante. La sua pittura, come afferma Luca Tommasi, "è intimista ed individualista" e lo spettatore riconosce apertamente il suo segno potendo osservare le sue opere in varie Collezioni Pubbliche in Abruzzo, in Puglia e in Umbria.

Il linguaggio pittorico di Silvio Formichetti è gestuale, segnico, d'azione, basato su un'efficace tecnica pittorica, è affine a quello dei grandi maestri del Novecento come Afro e Vedova. L'artista interpreta però quei segni convulsi, quelle pennellate "concentriche e disposte nello spazio a definire una spinta creativa ma conclusa, sofferente ma ricondotta ad un centro cosmico" come afferma Maria Selene Sconci, come mossi dalla luce della fede, in una ricerca del soprannaturale che ha connotazioni mistiche. Per l'artista fare pittura significa incontrare la materia e lasciarsi andare alla suggestione delle linee e del colore che sono la proiezione più intima del suo Io.

In mostra una ricca serie di tele che ci presentano uno spazio di coinvolgimenti emozionali e magnetici, battiti ritmici convergenti verso un incorporeo centro del cosmo. Rara potenza pittorica, materie fortemente sconvolte, magma materico, caos segnico, disgregazione tonale, segni sovraeccitati. Formichetti è pittore estatico, veggente, visionario. Egli utilizza il disegno come griglia ideale in cui le zone di colore confluiscono in maniera autonoma e si dispongono sulla tela senza amalgamarsi fino in fondo, esse sono orchestrate per tonalità cromatiche coerenti che pure ammettono stonature. La sua pittura denuncia partecipazione e travalica enigmi formali e mute evidenze di significati.

La monografia comprende i testi di Maria Selene Sconci (Lo spazio creativo di Silvio Formichetti) e Luca Tommasi (Silvio Formichetti. Viaggio mistico) seguiti dal catalogo delle opere e dagli apparati.

Sivio Formichetti è nato il 20 marzo 1969 a Pratola Peligna (L'Aquila), dove vive e lavora. Si segnala all'attenzione della critica per la partecipazione, appena trentenne, alla "XXVI Rassegna Internazionale d'Arte Contemporanea" di Sulmona del 1999. Seguono personali e collettive in Italia e all'estero che culminano con l'allestimento della prestigiosa personale del 2003 nel suggestivo contesto del Palazzetto dei Nobili di L'Aquila, con catalogo curato dal professor Carlo Fabrizio Carli. Sempre nel 2003, è invitato alla XXX edizione della "Rassegna Internazionale d'Arte di Sulmona". Sue opere sono raccolte in importanti collezioni pubbliche e private.

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