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Botticelli and Filippino. Passion and Grace in Fifteenth-Century Florentine Painting

Skira

A cura di D. Arasse, De Vecchi P. e Nelson J. K.
Firenze, Palazzo Strozzi, 10 March - 11 July 2004.
Milano, 2004; br., pp. 344, ill. b/n, 133 ill. col., cm 24x28.
(Arte Antica. Cataloghi).

collana: Arte Antica. Cataloghi

Altre edizioni disponibili: Edizione italiana (ISBN: 88-8491-760-3).

ISBN: 88-8491-943-6 - EAN13: 9788884919434

Soggetto: Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura),Scultura

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Nessun Luogo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 2.05 kg


Cinquecento anni dopo, Firenze celebra il genio di Sandro Botticelli dedicando al suo artista più celebre nel mondo dopo Michelangelo una mostra di valore e spettacolarità straordinari, che vede per la prima volta affiancate le opere di Botticelli e quelle di Filippino Lippi, in un confronto diretto tra maestro e allievo.
Come noto, i due artisti furono intimamente legati nella professione e in vita. Botticelli fu l'allievo più importante di fra' Filippo Lippi; Filippino, figlio del frate, fu invece il massimo allievo di Botticelli. Insieme crearono un nuovo stile di straordinario lirismo, lineare, poetico, delicato caratterizzato dalla "grazia"; ed entrambi realizzarono opere appassionate che riflettono l'"inquietudine" della Firenze dei tempi del Savonarola.
L'inquietudine e la grazia sono infatti la chiave di accesso più efficace per comprendere nella loro sequenza cronologica e nel loro significato simbolico le opere in mostra. La "grazia" perché, durante il felice governo di Lorenzo il Magnifico, l'età di Botticelli e di Filippino è una stagione di prosperità, di pace, di dominio della cultura e della ragione, sotto il segno dell'eleganza intellettuale e della squisita rappresentazione degli affetti e dei sentimenti. L'"inquietudine" perché durante gli anni savonaroliani Botticelli e Filippino videro l'eclisse degli ideali umanistici, il tramonto di quel sogno intellettuale che aveva reso splendido e mai più eguagliato nella storia il tempo di Lorenzo de' Medici.
Il volume, che accompagna la straordinaria mostra fiorentina, riunisce una trentina di opere del Botticelli, provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo, che testimoniano questo doppio registro sul quale si muove l'arte del grande pittore e il suo inquieto percorso artistico, intellettuale e religioso. Accanto ai dipinti profani che evocano le stagioni della grazia e della bellezza (la Pallade e il centauro e l'Uomo con la medaglia degli Uffizi, la Storia di Nastagio degli Onesti del Prado) e alle le celebri Madonne che incantarono l'Ottocento romantico e preraffaellita (dalla National Gallery di Edimburgo, dal Puskin di Mosca, dall'Ambrosiana di Milano) figurano le icone dell'inquietudine esistenziale e del dramma religioso di Botticelli esemplificate dalla Natività mistica di Londra e dalla Pietà del Poldi Pezzoli di Milano. Ai capolavori del maestro si affiancano le opere di Filippino che, con la sua antologia di dipinti (al vertice di tutti la Visione di san Bernardo della Badia fiorentina), si dimostra artista non meno grande di Botticelli.

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