Anna, la madre di Maria. Culto e iconografia nel Tirolo storico
Tipolitografia Temi
Trento, Museo Diocesano Tridentino, 1 ottobre - 12 dicembre 2021.
A cura di Galizzi Kroegel A. e Paulmichl S.
Trento, 2021; br., pp. 228, ill.
ISBN: 88-99910-40-5 - EAN13: 9788899910402
Soggetto: Pittura
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Testo in:
Peso: 1 kg
Il culto di Sant'Anna, madre della Vergine Maria e nonna di Gesù, conobbe il suo apice tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento, soprattutto nei paesi germanofoni, incluso il Tirolo storico, dove la santa fu patrona delle famiglie dell'alta borghesia così come di orefici, tessitori, falegnami e minatori. La sua figura, inoltre, costituì un importante punto di riferimento per la popolazione femminile, soprattutto per le partorienti, le madri di famiglia e per le donne che faticavano a concepire.
Dopo il Concilio di Trento, in un clima di generale ridimensionamento del culto dei santi di origine più o meno leggendaria, la venerazione per Sant'Anna diminuì progressivamente in tutta Europa e la sua raffigurazione divenne oggetto di una serie di interessanti "correzioni" tese a eliminare qualsiasi sospetto di scarsa ortodossia. Questa evoluzione teologica e cultuale si riflette in modo esemplare nelle modifiche che l'iconografia di Sant'Anna subì dalla seconda metà del XV secolo al XVIII secolo, arco di tempo coperto dalla mostra.
Il percorso espositivo, articolato in tre sezioni, presentava al pubblico circa trenta opere d'arte tra dipinti, sculture, incisioni e fotografie. La mostra ruotava attorno a tre tipologie iconografiche particolarmente curiose e significative: l'iconografia nota come Anna Metterza (in tedesco Anna Selbdritt), la Sacra Parentela (Heilige Sippe) e l'Educazione di Maria o Anna insegna a leggere a Maria (Die Unterweisung Mariens o Anna lehrt Maria das Lesen). La seconda sezione era interamente dedicata alla devozione per Sant'Anna nel principato vescovile di Trento, mentre nella terza e ultima parte dell'esposizione le opere esposte segnavano le tappe delle trasformazioni subite dalla figura di Anna tra XVI e XVIII secolo.
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