La Palazzina di Stupinigi
Umberto Allemandi
A cura di Ballaira E., Bava A. M. e Spantigati C. E.
Presentazione di Liliana Pittarello.
Torino, 2008; cartonato, pp. 79, ill. b/n, tavv. col., cm 24,5x34.
(Le Grandi Residenze Sabaude).
collana: Le Grandi Residenze Sabaude
ISBN: 88-422-1588-0
- EAN13: 9788842215882
Soggetto: Architettura e Arte Civile,Saggi (Arte o Architettura)
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Luoghi: Piemonte e Valle d'Aosta
Testo in:
Peso: 0.8 kg
I taccuini di Juvarra ci presentano il progetto di un padiglione di caccia al tempo stesso classico, teatrale e perfettamente fuso con il parco circostante. Da questi schizzi nacque la Palazzina di Caccia di Stupinigi, un edificio allo stesso tempo calibrato e capriccioso che anticipa il maturo Settecento dando forma al suo crescente desiderio di vita in villa. Le anime e i volti di Stupinigi sono molti; esso è prima di tutto un edificio di nuova concezione che abbandona gli apparati seicenteschi per scandagliare il nascente gusto settecentesco. Ma è anche fusione di natura e architettura, rifugio all'aria aperta capace di coniugare la stravaganza delle forme e l'ornato dei decori con la geometria del progetto. Infine Stupinigi è il suo giardino e il parco che la circonda, uno dei più spettacolari esempi di arte del giardinaggio. Sublime e naturale, l'idea di Juvarra viene rispettata dai successivi cantieri e si compone anche negli interni, equamente dominati dalla pittura e dall'architettura degli artisti che ci lavorarono e seppero dare molteplici forme alla caccia e al mito di Diana, il filo conduttore decorativo che si dipana attraverso le stanze e raggiunge il suo apice nello scenografico Salone Centrale. L'occhio viene catturato dagli affreschi dei fratelli Valeriani, di Crosato e Van Loo dalle cacce di Cignaroli, dalle decorazioni di Pozzo e Crivelli dagli arredi di Piffetti e dalle sculture di Bernero.