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Il Bardo ad Aquileia. Le Bardo à Aquilée

Umberto Allemandi

Aquileia, Museo Archeologico Nazionale, 5 dicembre 2015 - 31 gennaio 2016.
Aquileia, Museo Archeologico Nazionale, 6 dicembre 2015 - 31 gennaio 2016.
A cura i Cristiano Tiussi, Sabina Zanardi Landi, Margherita Belgiojoso.
Testo Italiano e Francese.
Torino, 2016; br., ill. b/n e col., tavv. b/n e col., cm 21x30,5.

ISBN: 88-422-2383-2 - EAN13: 9788842223832

Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità,Scultura e Arti Decorative - Monografie

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico

Testo in: testi in  francese, italiano  testi in  francese, italiano  

Peso: 1 kg


La mostra ospiterà importanti reperti del Museo Nazionale del Bardo di Tunisi, colpito lo scorso 18 marzo dall'efferatezza del terrorismo fondamentalist. Le opere dialogheranno con i manufatti aquilesi non solo a sottolineare i legami e i collegamenti che caratterizzavano il Nord Africa e l'Alto Adriatico in età romana, nell'ambito di una circolazione di culture e religioni che abbracciava l'intero bacino del Mediterraneo, ma anche a testimonianza di quanti si oppongono a questa nuova terribile iconoclastia che tenta di negare alla radice il dialogo interculturale e interreligioso.
Questa mostra e il collegamento con il Bardo di Tunisi attualizzano quei concetti di convivenza, di dialogo, di rispetto interculturale di cui la città fu portatrice in passato, e intendono ribadire con forza il loro valore universale di fronte alle tendenze distruttrici del fondamentalismo. La mostra che si inserisce in un ciclo più esteso denominato Archeologia ferita con il quale la Fondazione Aquileia, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia e il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, intende portare in successione e con cadenza semestrale ad Aquileia opere d'arte significative provenienti da musei e siti colpiti dai tragici attacchi del terrorismo fondamentalista".

L'esposizione intende rappresentare dunque uno spaccato dell'arte e dell'alto artigianato delle province africane in età romana tra il I e il III secolo attraverso il mosaico della dea Cerere ritrovato a Uthina, due mosaici di "lottatori nudi in presa" provenienti dal tepidarium delle terme di Gigthis, la testa dell'imperatore Lucio Vero da Dougga, la statua del dio Giove da Oued R'mel, la stele funeraria di Marcus Licinius Fidelis, un soldato originario di Lione, in Gallia, che fu sepolto ad Ammaedara, e due ceramiche ritrovate nelle necropoli di El Aouja, una brocca decorata a rilievo e un contenitore cilindrico con rappresentazioni di dei e satiri.

La città di Aquileia (fertile testimonianza di una felice convivenza che si realizzò tra romani, giudei, greci, alessandrini), iscritta dal 1998 all'Heritage List dell'Unesco, rappresenta per la sua storia, il luogo adatto ad affermare la validità universale di un'idea di convivenza e di dialogo e per avviare un confronto a più voci sull'importanza della difesa del patrimonio culturale come baluardo contro l'oscurantismo e la barbarie.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci