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Mario Surbone. Incisi 1968-1978

Umberto Allemandi

A cura di Elena Pontiggia.
Torino, 2017; br., pp. 200, ill. col., cm 21x31,5.
(Varia).

collana: Varia

ISBN: 88-422-2404-9 - EAN13: 9788842224044

Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.7 kg


La Fondazione Stelline ospita una mostra che vuole riscoprire un artista ne lla sua produzione più feconda, poco conosciuto al grande p ubblico ma sempre apprezzato dalla critica: Mario Surbone, allievo di Felice Casorati all'Accademia Albertina di Torino, appartiene a que lla famiglia di artisti che, muovendo autonomamente dalla lezione di Fontana e p oi del gruppo "Azimuth", hanno lavorato non sulla t ela ma con la tela (nel suo caso: non sulla superficie, ma con la superficie).
Curata da Elena Pontiggia l'esposizione propone cir ca quaranta opere realizzate negli anni '60 e '70, periodo che l'artista dedica agli INCISI : piani di cartone che incide creando col suo tagli o un contrappunto di ombra e di luce, con una sensibilità laicamente mistica, opponendo all'arte informale di quegli anni un'esigenza di misura, di ritmo. E soprattutto di silenzio. "Non c 'è più nulla da dire. C'è solo da essere" scriveva Manzoni.
Influenzato da un lungo soggiorno a Parigi alla fin e degl'anni '50, ispirato dal clima del gruppo Azim uth e dalla pittura analitica , respirati mentre era insegnante a Milano, Surbone giunge all'astrazione geometrica alla fine degli anni '60 e inizia così il ciclo degli INCISI . I suoi modelli sono Mondrian, Malevic, e il Bauha us.
La novità del linguaggio dell'artista risiede nel g esto stesso del tagliare, anziché disegnare le sue forme, eliminando in questo modo il tocco e la traccia del la mano, spingendo chi guarda la tela a dover pensa re prima ancora che vedere. "Lo spazio stesso del quad ro, apparentemente così circoscritto e chiuso" dive nta "illimitato", nasconde "profondità misteriose", sug gerisce "lontananze, giungendo a essere una materia , anzi un'antimateria" e "la composizione geometrica non è dipinta sul quadro, ma dedotta e generata direttam ente" da esso. Il contrasto tra ombra e luce è fondamentale nell'o pera di Surbone, e a volte le sue opere assumono l' aspetto di origami, di tangram, di giochi orientali, che si concentrano in larga parte sulla scoperta dell'omb ra.
Del lavoro di Mario Surbone hanno scritto Fossati, Argan, Dragone, Rosci, Gianfranco Bruno, Di Genova, Marisa Vescovo Sandra Orienti e Beringheli

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