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L'invenzione del futuro. Breve storia letteraria della DDR

Vanni Scheiwiller

A cura di Sisto M.
Milano, 2009; br., pp. 459, cm 13,5x20,5.
(Testi e Ricerche).

collana: Testi e Ricerche

ISBN: 88-7644-628-1 - EAN13: 9788876446283

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Europa

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.536 kg


Il 9 novembre 1989 la caduta del muro di Berlino innesca il processo di dissoluzione della DDR, che viene rapidamente cancellata dagli atlanti e rubricata nei manuali di storia alla voce "dittatura". La Deutsche Demokratische Republik era stata però anche una Repubblica delle lettere, il paese d'elezione di molti scrittori scampati al nazismo, come Brecht, Anna Seghers, Heinrich Mann e Arnold Zweig. Nello "stato socialista in terra tedesca" gli scrittori erano chiamati a partecipare alla costruzione di una società nuova, senza precedenti, all'invenzione del futuro. Oggi conosciamo fatti che smascherano quell'invenzione come inganno, illusione: la censura e l'autocensura, la collaborazione di alcuni scrittori con la Stasi, l'emigrazione di altri nella Germania federale. Ma invenzione del futuro ha significato anche altro: creazione di strutture, disegno di utopie, esplorazione della fantasia. Nella DDR si sono formati - tra consenso e dissenso - autori come Uwe Johnson e Christa Wolf, Heiner Miiller e Volker Braun. Ancora oggi forme e contenuti di questa letteratura segnano l'opera di alcuni tra più rilevanti autori della Germania riunificata, da Ingo Schulze a Uwe Tellkamp.

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