Il Presepe di Castelli poesia in ceramica
Verdone Editore
Fotografie di Andrea Pistocchi.
Testi di Giovanni Giacomini, Alessia di Stefano e Andrea Pistocchi.
Castelli, 2020; br., pp. 112, ill. b/n e col., cm 24x30.
ISBN: 88-96868-81-5 - EAN13: 9788896868812
Soggetto: Saggi (Arte o Architettura),Scultura
Periodo: 1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.6 kg
Dono sincero di sé, quindi, in tutte le declinazioni possibili, nei luoghi e nei tempi del vivere umano, a fondamento della vita sociale delle generazioni e dei popoli.
E il Natale cristiano, a partire da Greccio, ne sublima il significato virtuoso, spirituale, simbolico e reale con la rappresentazione del Presepe nelle più diverse forme creative e con un messaggio che ha la forza e la persuasività di valore universale.
Il Presepe di Castelli nato proprio come declinazione creativa e nello spirito di un dono sociale offerto dal campo specifico dell'arte, quella ceramica, ha iniziato la sua peregrinatio all'insegna del motto "la bellezza salverà il mondo" (Dostoevskij) nel 1967, ai suoi esordi, a Roma ai Mercati di Traiano come presenza ben augurante.
Nel 1976, messaggero di pace, viene esposto a Betlemme, per la vigilia di Natale, a cura del Ministero degli Affari esteri e del Consolato Generale d'Italia a Tel Aviv.
Al 10 di gennaio viene poi trasferito a Gerusalemme e successivamente nel Museo Haaretz di Tel Aviv.
Quest'anno, con l'immutato spirito del "dono" e con la gratificazione che ad ogni esposizione lo accompagna, la comunità di Castelli accoglie l'invito della Santa Sede ed espone il "suo Presepe" come consegna di pace, di fiducia e di recuperabile serenità a ciascun essere umano, in un momento di particolare difficoltà sociale.
È l'apoteosi del messaggio che, affidato ancora in questo Natale al Presepe di Castelli tornato a Roma, parte dal crocevia del mondo, da Piazza San Pietro.
Natale, 2020
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Acta Palaeomedica. International Journal of Palaeomedicine. Vol. 3