Ennio Finzi. Venezia e le avanguardie nel dopoguerra
Verso l'Arte Edizioni
Spoleto, Palazzo Racani Arroni, Galleria Civica d'Arte Moderna, 21 dicembre 2002 - 5 febbraio 2003.
Cerrina, 2002; br., pp. 160, 118 ill. col., tavv. col., cm 24x31,5.
Soggetto: Pittura
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Venezia
Testo in:
Peso: 0.98 kg
L'esposizione giunge opportuna per considerare ampiamente e approfonditamente il lavoro di un artista ormai riconosciuto come una voce determinante nel panorama dell'arte contemporanea, specificatamente per quanto riguarda l'evoluzione dello spazialismo e dell'arte astratta in Italia, come dimostrato dalla presenza di alcune sue opere in mostre di ricapitolazione generale quali "Venezia 1950-59, il Rinnovamento della Pittura in Italia", tenuta nel 1999 a Palazzo dei Diamanti di Ferrara e la recentissima mostra a Museo del Corso dal titolo "Dal Futurismo all'Astrattismo".
Questa presentazione comparativa permetterà infatti di comprendere e approfondire il ruolo fondamentale di trascinatore ed innovatore dei movimenti artistici veneziani di Ennio Finzi, artista già apprezzato e considerato dalla critica più attenta. Finzi svolge "quel ruolo di trait d'union", scrive Giovanni Granzotto, "fra le correnti europee più avanzate culturalmente e le corrispondenti declinazioni lagunari, ma anche fra le generazioni dei 'mostri sacri' e quella dei ragazzini terribili nati a cavallo degli anni Venti".
Nell'opera di Finzi, scrive Dino Marangon nel catalogo della mostra, "il colore diventa la più immediata sostanza e il tramite privilegiato di ogni rapporto con il reale".
Il colore è infatti per Ennio Finzi "un'idea, un concetto, una metafora, un'ambiguità... E' una grande favola da inventare o reinventare, sospesa, alta e al di sopra delle disgrazie umane".
CENNI BIOGRAFICI
Ennio Finzi è nato a Venezia nel 1931. Giovanissimo si interessa alla pittura e alla musica. Dal 1950 entra nei movimenti veneziani d'arte d'avanguardia, dando inizio ad un ciclo di opere sul tema delle "scale cromatiche", sul principio della spazialità strutturata. Dal 1954 viene invitato a partecipare a mostre collettive a carattere anche internazionale: ricordiamo la XLII Biennale di Venezia (1986); la mostra alla Galleria d'Arte Moderna Palazzo Forti, di Verona, catalogo con testi di Giorgio Cortenova e Toni Toniato (1987); la rassegna alla Galleria d'Arte Moderna Palazzo dei Diamanti, Ferrara (1988); l'esposizione al Palazzetto dell'Arte città di Foggia (1996); è stato invitato alla mostra "Spazialismo: Arte Astratta 1950-1960", Basilica Palladiana, Vicenza; alla S. Gregorio Art Gallery, Venezia, Los Angeles, presentazione di Luca Massimo Barbero; significativi esemplari della sua opera sono stati presentati alla Quadriennale di Roma (1999) e nella rassegna "Venezia 1950-59, il Rinnovamento della Pittura in Italia", Palazzo dei Diamanti, Ferrara (1999); nell'aprile del 2000 con il Patrocinio del Ministero per i Beni Culturali ha esposto al Castello Quattrocentesco di L'Aquila con la mostra "Finzi e Licata a confronto". Nel 2002 le sue opere sono presenti nella mostra "Dal Futurismo all'Astrattismo", Museo del Corso, Roma.
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