Arazzi italiani del XX secolo
ZIP Editore
Atti della Giornata di Studio. Penne, 28 ottobre 2000.
Co-Editore: La Valigia delle Indie.
Penne, 2003; br., pp. 64, ill. b/n e col. num. n.t., 15 tavv. col. num. f.t., cm 16,5x24.
Soggetto: Tessuti (Arazzi, Tappeti, Ricami)
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.21 kg
Il revival delle arti applicate che ha caratterizzato la cultura artistica italiana nel periodo tra le due guerre ha avuto un momento di grande importanza nella ripresa della manifattura arazziera.
Il nesso tra gli arazzi e l'architettura in questa congiuntura culturale si rinnovò e molte delle fabbriche pubbliche e celebrative di quegli anni se ne giovarono.
Nel 1965, sull'onda del rinnovato interesse per la tessitura tradizionale fu attiva l'Arazzeria Pennese, che si indirizzò subito alla lavorazione dell'arazzo a basso liccio.
I risultati brillanti ottenuti fin dall'inizio, fecero dell'Arazzeria Pennese un centro di grande risonanza nazionale ed internazionale.
Molti dei maggiori pittori italiani del momento, tra cui Accatino, Afro, Avenati, Brindisi, Baylon, Capogrossi, Conti, hanno fornito i cartoni per gli arazzi al laboratorio.
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