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Studi Tizianeschi. Annuario della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore. XIII

ZeL Edizioni

A cura di Stefania Mason.
Treviso, 2024; br., pp. 152, ill. col., cm 21x24.

ISBN: 88-87186-68-5 - EAN13: 9788887186680

Soggetto: Pittura,Pittura e Disegno - Monografie,Saggi (Arte o Architettura)

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0 kg


Il XIII numero di "Studi Tizianeschi" si apre con tre saggi che, nella diversità degli argomenti, rispecchiano l'auspicio presente nel titolo stesso dell'annuario, indicativo di una molteplicità di campi di attenzione e d'indagine, oltre che di ampiezza disciplinare.

Nicole de Manincor, vincitrice dell'ultimo bando del Premio Gemma Donata Nicolosi, con le sue Nuove luci e considerazioni sulle due tavole Emo Capodilista di Tiziano a Padova offre una convincente ipotesi a favore dell'originario utilizzo dei pannelli d'esordio nella carriera del cadorino con Il mito di Adone e Il mito di Erisittone, conservati presso i Musei Civici agli Eremitani di Padova, come fregio di una stanza (forse uno studiolo), e non frontali di cassoni, secondo la lettura corrente. Basato su chiavi interpretative argomentate in modo coerente e sui risultati delle recenti analisi diagnostiche, il testo si conclude con la segnalazione di un'inedita terza tavola di dimensioni analoghe, assegnata alla cerchia tizianesca.

Un «genio precoce, costante e progressivo»: il Tiziano di Antonio Morassi di Camilla Traldi presenta invece una selezione di materiali tratti dall'archivio del grande storico dell'arte, conservato presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, strumento prezioso per ricostruire il rapporto intellettuale tra Morassi e l'oggetto di studio che sembra averlo accompagnato dagli anni della formazione alla sua scomparsa, Tiziano.

Letizia Lonzi e Antonio Genova ci riportano ai committenti degli altari dei Vecellio nell'antica Arcidiaconale di Pieve di Cadore, a partire da Graziano e dalla cappella gentilizia che accoglie la tela votiva di Tiziano, da poco restaurata, allargando il campo di indagine al ramo dei Vecellio di Pieve, soprannominato Zamberlan, attraverso un'attenta verifica dei documenti e degli alberi genealogici, con alcune digressioni sui pittori Antonio Rosso e Zaccaria da Pieve.

Se il numero XII aveva come nucleo portante gli atti del convegno Tiziano e i suoi. Un progetto, una prospettiva (Belluno, 2022), in questa sede si è concordata l'ospitalità a quelli della giornata di studio La casa natìa di Tiziano: ieri, oggi e domani, tenutasi a Pieve di Cadore il 17 dicembre 2022, nel centenario della dichiarazione a Monumento Nazionale dell'edificio, a cura della Magnifica Comunità di Cadore. Si pubblicano in questa sede infatti il contributo di Letizia Lonzi e Antonio Genova sulla storia della residenza familiare di Tiziano - sfuggita alle devastazioni e alle rappresaglie delle guerre cambraiche e ai successivi conflitti -, dimora tipica di una distinta casata locale, e lo studio (curato da Viviana Ferrario, Angela Squassina, Mauro Marzo, Nicola Badan e Davide Zanon dello IUAV di Venezia) degli interventi di restauro effettuati nei primi decenni del Novecento, con una puntuale ricerca documentale e iconografica presso gli archivi della Soprintendenza.

Completano questo numero le recensioni di due pubblicazioni su Bosch e dei fondamentali volumi sulle fonti e i documenti tizianeschi di Charles Hope, nonché delle mostre dedicate a Carpaccio (Washington, National Gallery of Art / Venezia, Palazzo Ducale), Tiziano (Venezia, Gallerie dell'Accademia), Paris Bordon (Treviso, Museo Santa Caterina), El Greco (Milano, Palazzo Reale). In conclusione, dall'analisi dell'esposizione su Rubens (Roma, Galleria Borghese) traspare evidente come nella mente del fiammingo ci fosse, ancora e sempre, Tiziano.

Al momento di andare in stampa, alla triste notizia della scomparsa di Antonio Paolucci, straordinaria figura di storico dell'arte, soprintendente e ministro, è parso doveroso e naturale omaggiarlo con un toccante ricordo.

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