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Guercino. Opere giovanili tra Cento e Bologna

Bologna, accademia di belle arti, 20 marzo - 30 aprile 2009.
2009, 2009; br.

Soggetto: Pittura e Disegno - Monografie

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Emilia Romagna

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1 kg


La mostra ha caratteristiche davvero peculiari, ed è stata in grado di suscitare al di là dell'oceano curiosità e interesse. Le opere, infatti, provengono quasi tutte da Cento, luogo natale dell'artista, e tutte tra Cento e Bologna sono state dipinte. Si tratta di opere giovanili, in cui l'indiscussa autografia dell'artista come esecutore e inventore si accompagna con evidenza all'attività di una sua personale bottega, o scuola, che egli, già in così giovane età, era stato in grado di radunare attorno a sé imponendo uno stile che è quello suo tipico, dei suoi anni d'esordio. La maggior parte dei dipinti, nessuno dei quali era stato mai esposto fuori d'Europa, è costituita da riquadri a fresco, distaccati in varie epoche da Casa Pannini, ove il Guercino operò attorno al 1615. I soggetti, che costituivano il fregio sono tutti di natura campestre. Essi sono, in parte, derivazioni da scene di caccia assai note tratte da incisioni di Antonio Tempesta; ma il Guercino vi aggiunse parecchie scene di sua propria invenzione, che ritraggono (come avviene in vari sui disegni) episodi del lavoro agricolo nel cuore della pianura padana. Vi sono, ad esempio, episodi relativi alla coltura e alla lavorazione della canapa, pratica che allora costituiva una delle ricchezze dell'agricoltura locale che solo nel corso del secolo passato è stata quasi del tutto abbandonata. Come si vede, quindi, la mostra offre spunti d'interesse non solo dal punto di vista estetico; quale documento della fase iniziale del grande artista, ma fornisce al visitatore immagini inconsuete del lavoro agricolo di quei tempi. Si è ritenuto altresì, per ragioni di affinità stilistica e di completezza, di aggiungere agli affreschi di Casa Pannini alcune tele che documentano, come meglio non si potrebbe, l'affacciarsi del Guercino al mondo dell'arte, così come si stava rinnovando ai suoi tempi per opera dei Carracci a Bologna e, in minor misura, dello Scarsellino a Ferrara. Si inizierà il percorso espositivo con l'affresco con l'immagine della Madonna della Ghiara, opera supposta come il primo lavoro noto del giovanissimo Guercino, per continuare con Lo sposalizio mistico di Santa Caterina alla presenza di San Carlo Borromeo, opera databile attorno al 1614-15, conservato presso la Cassa di Risparmio di Cento, nonché con il dipinto da poco ritrovato e discusso con il cosiddetto Rinaldo Corradino che cavalca un mulo, recentemente assicurato alla Pinacoteca Civica di Cento e con un piccolo rame raffigurante un Ritratto di giovane ecclesiastico di collezione privata centese, sempre databile attorno al 1615-17. La mostra, insomma, offre al visitatore parecchi motivi d'interesse sia artistico che storico, essa traccia un vivido profilo del giovane artista centese prima che egli, accedendo a commissioni di grande importanza, divenga noto ben al di là dei confini della sua piccola e amatissima patria. Appunto allo scopo di prefigurare la futura sua splendida carriera si è pensato di affiancare, oltre alle opere già dette, le tele con la Madonna del passero, conservata, in deposito da Sir Denis Mahon, alla Pinacoteca di Bologna e la bellissima Sibilla della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, quali episodi significativi della sua fase formativa e databili entro il 1618-20. La mostra è corredata da un catalogo scientifico in italiano e inglese dove sono previsti saggi di approfondimento sulle problematiche della fase giovanile del Guercino, un saggio socio-economico culturale della Cento del Seicento, uno sulla Pinacoteca di Cento con la storia degli affreschi relativi al Guercino e ovviamente le schede dei dipinti in mostra. Infine a chiusura del catalogo si proporranno gli itinerari dei luoghi e delle opere del Guercino presenti nelle città di Cento e Bologna.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci