Le Lettere Familiari Latine di M. T. Cicerone, e d'Altri Auttori. Commentate in Lingua Volgare Toscana D Giovanni Fabrini Da Fighine. con Ordine, che il Volgare e Commento del Latino, Et il Latino del Volgare.
Il volume presenta diversi segni di usura, Aloni e macchie anche per il tipo di carta.
I gravi danni del tempo sono stati in parte riparati da un delicato restauro.
Venezia, 1629; ril., pp. 500, cm 22,5x33,5.
Testo in:
Peso: 3.44 kg
Giovanni Francesco Fabrini nacque a Figline Valdarno nel 1516, dopo gli studi umanistici iniziati a Firenze, intraprese l'attività di mercante che accrebbe le sue sostanze, quindi trasferitosi a Roma, cominciò ad insegnare e nel 1544 pubblicò la Interpretazione della lingua Latina per via della Toscana che dedicò al Cardinale Ippolito d'Este. A seguire le traduzioni in volgare degli scrittori latini: Virgilio, Orazio, Terenzio, e le Epistole di Cicerone, e La Teorica della lingua, dove s'insegna con regole generali ed infallibili a trasmutare tutte le lingue nella lingua latina. Venne nominato professore di eloquenza a Venezia nel 1547, incarico che ebbe per circa trenta anni e nella città lagunare, dove risiedeva morì nel 1580. Anche Filippo Venuti, nato a Cortona nel 1531 fu linguista e grammatico. A lui si deve un Dizionario volgare & latino che ebbe aver visto la luce nel 1561, oltre venti edizioni in circa cinquanta anni. Dopo la laurea in giurisprudenza si trasferì a Padova e Venezia, dove, entrato in contatto con il Fabrini, iniziò con lui una lunga collaborazione come traduttore di autori latini. Attivo a Roma nel 1569, è certa la data di morte avvenuta nel 1587, ma non il luogo che poté essere Roma o Venezia. Si tratta di una delle edizioni del XVII secolo di quest'opera apparsa già più volte nel secolo precedente, a partire dalla prima edizione, sempre per i tipi del Sessa del 1561 (altre nel : 1568, 1576, 1582, 1590 nel 1611), in cui i frequenti errori di numerazione dimostrano un impoverimento delle capacità della tipografia veneta che aveva iniziato la sua produzione nel 1489 con il capostipite Giovan Battista. In sedici libri le lettere di Cicerone, il cui testo in latino è al centro della pagina, sono attorniate da un breve sunto e dalla traduzione. In fine sono le Osservazioni del Venuti.
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