Passeggiate filosofiche fra occidente e oriente antichi
Kimerik Casa Editrice
Patti, 2022; paperback, pp. 230.
(Officina delle Idee).
series: Officina delle Idee
EAN13: 9791254661871
Subject: Decorative Arts (Ceramics, Porcelain, Majolica),Out of Europe,Societies and Customs
Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World
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Weight: 0 kg
Storie, teologie, ovunque: queste tre parole chiave sono cruciali per comprendere lo spirito col quale è stato concepito il saggio di Ada Prisco, filosofa e teologa. Non è casuale che i primi due termini siano al plurale, poiché l'autrice si serve di un approccio interculturale per analizzare alcune tra le tematiche più importanti della speculazione filosofica dell'antichità, individuando punti di contatto e differenze tra le civiltà occidentali e orientali. Lo scopo è quello di evitare di focalizzarsi su una prospettiva eurocentrica, e di adottare uno sguardo che l'autrice definisce, in modo significativo, sinottico. Non solo, dunque, la Grecia antica come punto di riferimento, ma anche l'oriente, vicino e lontano, come per esempio l'India, la Cina, il mondo arabo. Il criterio con il quale sono organizzati gli argomenti, in questo saggio, non è quindi nozionistico né legato a una rigida sequenza cronologica. Parmenide, Eraclito, Socrate dialogano idealmente con le Upanishad, il Daodejing, Dogen, così come si pone l'accento sul grande lavoro di traduzione e divulgazione del pensiero greco, e in particolare quello aristotelico, messo in atto dagli studiosi arabi. Sono presi in esame alcuni punti cardinali del pensiero filosofico, quali l'idea del principio, nel senso di arché, l'essere e il non-essere, il concetto di vuoto, mettendo a confronto le diverse sfumature concettuali tra un pensatore e l'altro, ma anche evidenziando convergenze, influenze più o meno documentate. L'autrice dimostra come sia importante esercitarsi mentalmente a scoprire collegamenti e similarità tra mondi apparentemente lontani, prediligendo una visione pluralista e dinamica del sapere filosofico-teologico, anziché pretendere di comprimerlo entro confini storico-culturali angusti.