Michelangelo. Amici e maestranze
Il Sole 24 Ore Libri
Milano, 2007; paperback, pp. 384, col. ill., col. plates, cm 23x28,5.
(I grandi maestri dell'arte. L'artista e il suo tempo. 7).
series: I grandi maestri dell'arte. L'artista e il suo tempo
Subject: Monographs (Painting and Drawing)
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
Languages:
Weight: 2.05 kg
Il percorso artistico di Michelangelo si svolse programmaticamente in solitaria autonomia. Rifiutando fin dalla giovinezza il tradizionale modello di formazione degli artisti, il Buonarroti non ebbe né volle avere una scuola. Risolutamente convinto "che la scultura fussi la lanterna della pittura", e che la vera scultura fosse quella in marmo, "per forza di levare", le sue collaborazioni in questo campo avvennero solo a livello operativo. E la pressione dei committenti, determinati a ottenere il compimento delle opere richieste, che lo spinge a coinvolgere, accanto alle necessarie maestranze, altri scultori nelle grandi imprese monumentali della Sagrestia Nuova di San Lorenzo a Firenze e della tomba di Giulio II a Roma, e sarà la stanchezza a indurlo, da vecchio, ad appoggiarsi all'aiuto di un giovane assistente. Gli unici artisti con cui fu disposto a uno scambio anche sul piano creativo, condividendo con loro le sue mirabili invenzioni, furono alcuni amici pittori, a lui legati in diversi momenti della sua vita: da disegni e suggerimenti del Buonarroti nascono opere importanti del veneziano Sebastiano del Piombo e del toscano Pontormo, illustri campioni della pittura di primo Cinquecento, di Daniele da Volterra, protagonista della stagione della maniera, unito al maestro da una strenua affezione, e poi del lombardo Marcello Venusti, interprete volenteroso degli altissimi modelli di Michelangelo nell'età della Controriforma. Tra i suoi protetti c'è, ancora, l'inesperto pittore marchigiano Ascanio Condivi, autore di una fondamentale Vita di Michelagnolo Buonarroti, che costituisce una delle principali fonti di informazioni sull'attività del sommo maestro.