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Lo spazio della contaminazione. Architettura della memoria e frammenti di arte contemporanea

Alinea Editrice

Firenze, 2004; paperback, pp. 213, ill., cm 17x22.
(Architettura e Società. 21).

series: Architettura e Società

ISBN: 88-8125-430-1 - EAN13: 9788881254309

Subject: Architects and their Practices,Essays (Art or Architecture)

Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period

Places: No Place

Languages:  italian text  

Weight: 0.56 kg


Indice: Il Museo Pecci e la Collezione d'arte contemporanea di Daniel Soutif - Identità e mutamenti nel paesaggio della città fabbrica di Roberto Vezzosi - Una città e una fabbrica: un luogo per l'arte contemporanea di Alberto Breschi - Museo tra monumento e non luogo. Significati della trasformazione dei manufatti industriali in spazi espositivi di Eugenio Martera - La Collezione: Contenuto e contenitore: la collezione permanente del Museo Pecci di Barbara Lami, Riccardo Farinelli - La progettazione dei musei per l'arte moderna e contemporanea : Il recupero architettonico di Alesando Corradini - Il recupero di spazi urbani di Francesca Ricci - Il progetto di allestimento contemporaneo. Oggetto, soggetto e spazio espositivo di Eva Parigi - Architettura e musei nella rivoluzione digitale di Matteo Zetti - Le esercitazioni progettuali: Ex lanificio Madonna della Tosse di Eugenio Martera - Ex fonderia Bigagli di Valerio Barberis - Bibliografia ragionata di Francesco Stolzuoli

L'arte è un fenomeno in espansione; negli ultimi decenni è aumentata la domanda di spazi da dedicare alla produzione, esposizione e commercializzazione dell'arte; le città aggiornano i programmi e le strutture che ospitano le collezioni storiche mediante operazioni di razionalizzazione e ampliamento di musei esistenti e parallelamente si dotano di nuovi ambiti da dedicare alla vasta produzione artistica. Negli ultimi anni si registra poi un vasto cambio di scala del fenomeno, in merito a parametri quantitativi e qualitativi:da una parte l'interesse crescente verso la disciplina che sposta grandi masse verso i "santuari" dell'arte, dall'altra l'inevitabile evoluzione verso la globalizzazione del fenomeno che attraverso i "media", rende qualsiasi evento immediatamente accessibile ala scala globale. Il museo si trasforma in centro di produzione, esposizione, e commercializzazione dell'arte ed assume sempre di più la connotazione, per dimensione, complessità funzionale e relazionale, di città nella città. La scala dei nuovi centri si adegua ala scala del fenomeno: grandi musei per grandi mercati, in grado di accogliere cospicue masse di visitatori, stimolate da eventi globali, e dalla compresenza di gallerie, atelier, bookshop, caffetterie e ristoranti. La concezione contemporanea del museo individua organismi attivi, una forma sociale intesa in senso democratico, in grado di superare la concezione ottocentesca di una pura estetica della contemplazione degli oggetti, attraverso l'uso di strumenti didattici e pedagogici che svelano alle grandi masse il mondo dell'arte. Le nuove esigenze dimensionali e distributive impongono sostanziali modifiche alle strutture ed in modo consistente si richiedono nuove strutture museali. La ricerca di nuovi spazi in cui manifestarsi e confrontarsi diventa una necessità disciplinare oltreché fisiologica cosicché si assiste ad una sorta di colonizzazione di spazi di diversa origine: strutture produttive o di servizio ormai obsolete ed espressione di un'umanità e di una civiltà che ha segnato il passo, diventano ora territori fertili per il proliferare di piccole e grandi gallerie. Oggi la cultura del recupero architettonico per la realizzazione di nuovi musei, sulla base di queste ed altre esperienze del passato, è una prassi consolidata che ha generato numerosi esempi. Gli interventi di adeguamento per loro natura presentano un alto grado di complessità relazionale tra esigenze contingenti di trasformazione e rigida configurazione dell'esistente , dovuta alla necessità di inserire programmi funzionali improntati all'accessibilità, dinamicità e valenza tecnico-architettonica degli spazi in strutture di diversa origine: dall'edificio storico alla manifattura, alla stazione ferroviaria. Se da un lato tale complessità costituisce un impasse nel processo di trasformazione, dall'altra il valore testimoniale ed estetico, ormai universalmente riconosciuto di tali strutture, per effetto di un processo di storicizzazione accelerato costituisce un fattore di stimolo alla sensibilità progettuale che ha generato opere di notevole interesse

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci