Letterature classiche dell'India. Nuova ediz
Brescia, 2020; paperback, pp. 544, cm 15x21.
(Biblioteca Morcelliana).
series: Biblioteca Morcelliana
ISBN: 88-372-3453-8
- EAN13: 9788837234539
Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World,1000-1400 (XII-XIV) Middle Ages
Places: Out of Europe
Languages:
Weight: 2.61 kg
A che serve la letteratura? La letteratura indiana, nelle sue varie articolazioni, serve da guida per gli uomini e le donne dell'India, serve loro da fonte normativa, da guida religiosa e filosofica, li aiuta a orizzontarsi nelle scelte quotidiane, fornisce loro nozioni utili per districarsi in problemi etici, giuridici, politici, medici, e costituisce il supporto delle scienze umane, sociali, e financo squisitamente tecniche, fino alla formalizzazione estrema dei trattati matematici e astrologici, che non di rado sono in versi, soggetti a vincolo metrico formale. La letteratura fornisce il linguaggio per esprimere ogni branca dello scibile, ed è abbastanza versatile da articolare questo linguaggio secondo codici comunicativi diversi, trovando sempre quello più adatto per ogni percorso specifico. Dal punto di vista linguistico le letterature classiche dell'India coprono almeno due periodi importanti, l'antico indoario (circa 1200-600 a.C., vedico e sanscrito) e il medio indoario (circa 600 a.C. - 1000 d.C., sanscrito, apabhramsaa e pracriti), ma si estendono fino alle prime fasi del neo indoario (dal 1000 d.C. circa ai giorni nostri) e comprendono almeno un'altra famiglia linguistica oltre a quella delle lingue indiane di ceppo indoeuropeo, tra le quali la principale ma non l'unica è il sanscrito: la famiglia dravidica. Le culture che trovano espressione attraverso queste lingue sono principalmente quella brahmanica, quella buddhista e quella jainica. Gli eventi storici che si verificano nell'arco temporale che interessa questa produzione letteraria spaziano da poco meno della metà del secondo millennio a.C. a metà e oltre del secondo millennio d.C., con propaggini che si spingono al xx secolo della nostra era. La letteratura è probabilmente - insieme alla grammatica - l'unico elemento unificante di una civiltà e di una tradizione che fa della diversità il proprio emblema, anche se questa diversità è sempre in qualche modo concorde, e non si tramuta mai in reciproca inconciliabilità delle diverse voci.