La fiera delle falsità. Via Rasella, le Fosse Ardeatine, la distorsione della memoria
Donzelli Editore
Roma, 2099; paperback, pp. 144.
(Saggine).
series: Saggine
ISBN: 88-5522-575-8
- EAN13: 9788855225755
Subject: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,Historical Essays
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period
Places: Italy,Latium,Rome
Languages:
Weight: 0.12 kg
Il 24 marzo 1944, 335 persone vengono fucilate a Roma, nelle Cave Ardeatine. Non è l'unico crimine nazifascista in Italia né quello più sanguinoso. Eppure, a ottant'anni di distanza, continua a suscitare polemiche. Perché quella strage produce ancora oggi leggende, racconti sbagliati, falsificazioni, errori, menzogne? A partire da questo interrogativo prende avvio il dialogo tra Lutz Klinkhammer e Alessandro Portelli: uno storico tedesco, autore di studi decisivi sull'occupazione nazista in Italia, e uno dei fondatori della storia orale, che con L'ordine è già stato eseguito ha segnato una tappa fondamentale nella ricerca sulle Ardeatine. In questo ascolto reciproco, i due approcci si arricchiscono a vicenda, illuminando tutti gli aspetti di un crimine nazista - e del suo rapporto con l'azione partigiana di via Rasella - che rappresenta tuttora una ferita aperta. Se infatti la composizione delle vittime - provenienti da tutta Italia (e non solo), appartenenti a tutte le classi sociali e a tutte le famiglie politiche - ne fa un evento unificante, la memoria pubblica, inquinata da falsificazioni, ne fa un evento divisivo, in un paese che stenta a riconoscersi nella fondazione costituzionale antifascista. Attorno alle Fosse Ardeatine si è addensato un senso comune che rovescia le responsabilità del massacro accusando i partigiani di non averlo prevenuto consegnandosi ai nazisti - quando in realtà l'idea di condizionare la rappresaglia alla resa dei partigiani non fu mai presa in considerazione. Una falsa narrazione che è diventata un pretesto per mettere in discussione l'intera moralità della Resistenza. Aspetto, quest'ultimo, che nel volume viene sviscerato e ampliato, affrontando, su tutti i versanti, le domande sulla legittimità e i limiti dell'uso della violenza, sulla difficoltà di riconoscere l'umanità delle vittime e fare i conti con quella dei perpetratori, sui meccanismi culturali messi in moto quando si tratta di rimuovere e mistificare le responsabilità.