Il realismo in pittura in Italia e Spagna nell'Ottocento e le sue vie: prodromi, origini e sviluppi-El realismo en la pintura italiana y española del siglo XIX y sus caminos
Franco Angeli
Edited by Ciotta A.
Milano, 2022; paperback, pp. 138.
(Filarti. Collana di storia dell'arte e dell'architettura contemporanea. 574.1).
series: Filarti. Collana di storia dell'arte e dell'architettura contemporanea
ISBN: 88-351-3598-2
- EAN13: 9788835135982
Subject: Painting
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Weight: 0.46 kg
Il volume, una miscellanea di saggi di importanti studiosi e docenti di università italiane e straniere, esamina il fenomeno del Realismo come tendenza stilistica e tematica, indagandone taluni degli aspetti particolari che esso assunse in Italia e in Spagna. Per quanto riguarda l'Italia, i saggi affrontano la fase prodromica del movimento; mentre, per quanto concerne la Spagna ne esaminano la genesi e lo sviluppo, fornendo anche un quadro esaustivo della pittura realista. Esso, pertanto, vuole essere un utile riferimento per chi voglia avere, di talune fasi e dei diversi aspetti ed espressioni del Realismo nella pittura dei due paesi, una visione non solo unilaterale ma anche bilaterale, come risultato dell'accertamento di alcune affinità e di talune dissonanze in esse riscontrate. In Italia e in Spagna il movimento, pur avendo avuto una comune matrice nel Realismo francese e, pur nascendo dall'identica esigenza di rappresentare fedelmente la realtà direttamente osservata, presenta origini, motivazioni e sviluppi diversi. In Italia, infatti, il Realismo si presentò come movimento di opposizione ai rigidi schemi e dettami accademici; in Spagna, per contro, furono le Accademie, attraverso l'insegnamento di alcune personalità artistiche fondamentali come Carlos de Haes, ma anche Antonio Muños, a suscitare negli allievi l'attitudine alla rappresentazione pittorica realista del paesaggio e a infondere in loro l'esigenza della osservazione diretta della natura. E furono, parimenti, gli Accademici che pervennero alla, tardiva, definizione dogmatica del realismo sociale in pittura attraverso la loro approvazione, in virtù del loro alto e riconosciuto contenuto di verità, dell'introduzione in pittura di temi come la malattia e la morte che in precedenza non erano stati, a tal fine, ritenuti meritevoli di considerazione. Molto diverse furono anche le principali espressioni del linguaggio realista in pittura che, in Italia, coincisero, prevalentemente, con le ricerche compositive, luministiche e cromatiche connesse con la visione ottica della natura. In Spagna, per contro, esse furono molteplici e accolsero anche il genere della pittura floreale. Il testo fornisce le chiavi di lettura per comprendere le motivazioni che sono alla base della nascita del Realismo, peraltro sfalsata, nei due paesi, sul piano temporale, e delle diverse sue caratterizzazioni. Rispetto all'Italia, in Spagna, il processo della trasformazione della pittura di genere in senso realista non solo ebbe un inizio più tardivo, ma fu anche più lungo e laborioso, e, soprattutto, produsse effetti meno radicali. Infatti, in Italia, la pittura realista costituì uno strumento per cercare di attuare, a seguito dell'Unità nazionale, un'unificazione artistica voluta dai pittori dopo quella politica già raggiunta. Per gli spagnoli, invece, il Realismo fu un ulteriore mezzo per riscoprire le autentiche radici della loro tradizione e della loro cultura, manifestando in ciò tutta la sua originalità. Il costumbrismo, infatti, che fu l'alveo e l'humus in cui esso si maturò e si sviluppò rappresentava non solo la matrice della loro più autentica ed antica tradizione culturale ma, anche e soprattutto, l'irrinunciabile emblema della loro identità nazionale.