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Francesco il Santo. Capolavori nei secoli e dal territorio reatino

DeriveApprodi

Rieti, Museo Civico e Museo Diocesano, 16 giugno - 4 novembre 2012.
Roma, 2012; pp. 352.

ISBN: 88-6548-055-6 - EAN13: 9788865480557

Subject: Painting

Places: Latium

Languages:  italian text  

Weight: 1.69 kg


La mostra, ideata dal Comune di Rieti e dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio, con la collaborazione di numerosi altri enti: il Museo e Archivio Diocesano di Rieti, la Provincia e la Camera di Commercio di Rieti, la Fondazione Varrone, il Centro Europeo di Studi Agiografici, l'Ordine dei Frati Minori di Roma, il Comitato Amici del Cammino di Francesco, vuole presentare ad un vasto pubblico alcuni episodi artistici legati alla figura del Santo di Assisi, allo scopo di promuoverne la conoscenza sul piano biografico e iconografico e valorizzare l'importanza del territorio reatino nella storia del francescanesimo.Nel suo intervento la Soprintendente Anna Imponente ha sottolineato: "La squadra dei tecnici è già al lavoro per una ricognizione sul territorio di varie tipologie di manufatti artistici..... E' stato predisposto un progetto di somma urgenza a Poggio Bustone per restaurare l'affresco in pessimo stato, risalente al XVI secolo, della chiesa di San Giovanni Battista, raffigurante San Francesco che riceve le stimmate alla presenza di Frate Leone".
L'area laziale è centrale per la definizione e la diffusione dell'immagine di Francesco, come dimostra del resto la presenza della più antica rappresentazione del Santo nella cappella di San Gregorio nel Sacro Speco di Subiaco. La regione può essere certamente considerata una meta privilegiata per la conoscenza complessiva degli aspetti storici e artistici legati all'origine e alla diffusione della regola francescana. La valle di Rieti, in particolare, è denominata Santa perché in essa San Francesco soggiornò, con alcuni intervalli, dal 1209 al 1225, come attestano le fonti agiografiche e numerose testimonianze, confluite in un documento risalente all'inizio del XIV secolo, l'Anonimo reatino. Inoltre, la presenza di quattro Santuari costituisce la prova concreta dell'assidua frequentazione di questo territorio da parte del Santo: a Poggio Bustone giunse nel 1209 portando il saluto di "Buongiorno buona gente" che segnalava l'inizio di una presenza pastorale di grandissimo rilievo, qui ebbero luogo le intense esperienze di preghiera che fecero maturare in Francesco la decisione di recarsi a Roma dal pontefice Innocenzo III per chiedere l'approvazione della prima regola. Nel monastero di Greccio nel Natale del 1223 realizzò la rievocazione della nascita di Gesù mediante il celebre "Presepe vivente"; a Fonte Colombo, non a caso definito "Sinai francescano", scrisse nell'autunno del 1223 la regola definitiva dell'Ordine; nel santuario della Foresta compì il miracolo dell'uva. Altri episodi fondamentali nella vicenda biografica del Santo si sono svolti a Rieti dove si recava spesso per le cure mediche e per la presenza in città della curia di papa Onorio III tra il 1225 e il 1226.

La mostra si articolerà in tre sedi espositive: negli spazi della sezione storico-artistica del Museo Civico di Rieti saranno esposti alcuni degli esempi più significativi dell'immagine di San Francesco nelle sue diverse declinazioni iconografiche. Il progetto prevede l'esposizione di circa 12 opere di artisti tra i più celebri, come Cimabue e Taddeo Gaddi, per il Medioevo; Antoniazzo Romano (un capolavoro presente nel Museo ospitante la mostra) e Tiziano per il Rinascimento, Caravaggio, Tiepolo e Francesco Podesti rispettivamente per il Sei, Sette e Ottocento, per giungere, ai giorni nostri, alle originali interpretazioni di Adolfo Wildt, Duilio Cambellotti e dello scultore umbro Norberto. Nella seconda sede, il Salone del Palazzo Papale della Curia reatina che ospita il museo Diocesano, saranno esposte le opere provenienti dal territorio - Rieti e provincia - selezionate tra quanto di più interessante è stato espresso nell'arte sacra in onore di San Francesco: dipinti, sculture e preziosi paramenti sacri che testimonieranno l'alta qualità della produzione artistica della zona. Molte di queste opere, in pessimo stato di conservazione, proprio per l'esposizione in occasione della mostra, saranno sottoposte a restauro con interventi promossi dalla Fondazione Varrone e dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio. Infine, negli spazi espositivi che la Fondazione Varrone ha predisposto presso il Centro Studi e Convegni di Palazzo Potenziani, saranno raccolti i documenti più importanti riferiti a San Francesco e al Francescanesimo nel territorio reatino dal Duecento ai giorni nostri, tra cui la famosa "Regola".

Questa mostra è senza dubbio un'occasione unica per conoscere e valorizzare i santuari della zona: durante il periodo in cui saranno esposte le opere verranno predisposti due itinerari turistici, uno a Rieti città e uno che seguirà il percorso del "Cammino di Francesco" e organizzate delle visite guidate in luoghi dove si conservano interessanti cicli pittorici con temi francescani. Saranno anche organizzate conferenze, dedicate ai capolavori in mostra, tenute da studiosi del francescanesimo e da storici dell'arte per approfondire i soggetti dei quadri e per un'analisi storico-critica delle opere.

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