La bottega del barbiere. Luogo di ritrovo per discutere di politica, sport e fatti quotidiani
Alinea Editrice
Firenze, 2004; paperback, pp. 180, b/w and col. ill., cm 24x22.
(Artigianato).
series: Artigianato
ISBN: 88-8125-778-5
- EAN13: 9788881257782
Subject: Collectables (Antiquities, Rarities and Oddities),Decorative Arts (Ceramics, Porcelain, Majolica),Metal Working,Societies and Customs,Wood (Frames, Carving, Furniture, Tarsia)
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period
Places: Italy
Languages:
Weight: 0.82 kg
Un libro d'atre e di curiosità, di storia vissuta ancor oggi con distrazione e passione, nasce da ricordi d'infanzia arricchiti da ricerche sul mestiere tra i più antichi dl mondo che inizia ad avere una bottega "la strada", la gente infatti gli si affollava intorno, aspetta il turno, "fa crocchio". Quando soprattutto da Roma in giù o nei piccoli centri del Nord camminando per le strade vediamo quella spirale rossa, bianca e bleù, non è una bandiera, è il simbolo del barbiere, lo riconosciamo tutti: ma cosa significano quei colori? Non sono scelti a caso, ogni colore ha un significato, leggetelo nel libro e scoprirete perché il barbiere era anche un medico. Qualcuno ricorderà il calendarietto omaggio e magari ne sente ancora il profumo, i più giovani troveranno nuovi spunti per pettinature originali. Chi si ricorda la Capera? Chi aggiustava i piatti spaccati quando non si ricompravano i servizi? Quali strumenti servivano per fare la barba fino al rasoio elettrico che vi costringe da soli nel bagno...... che noia! Venite e vedrete la Bottega dove andava Al Capone e le dive di Hollywood, la bottega del barbiere napoletano, quella del barbiere genovese e del barbiere emigrante in America. E ancora le antiche botteghe turche, egiziane e le altre...Un libro da leggere per istruirsi, per divertirsi, per apprezzare una meravigliosa collezione di "piatti del barbiere" in porcellana, ceramica e peltro dal 600 ai primi del 900, poco noti a chi non è addetto ai lavori dell'antiquariato o delle collezioni. Non mancano gli aneddoti, i contratti di lavoro dell'epoca e qualche favola sui capelli, foto di pettinature, di situazioni e di oggetti ormai rari.