La verità è moneta perdente

Un viaggio storico, personale e sociale attraverso la Sicilia. Un mosaico di ricordi e storie che si intrecciano con la storia più grande. "Per Giovanni c'erano stati i pianti, ora per pPaolo c'era la rabbia e la guerra". C'è un prima e c'è un dopo le stragi del 1992. È questo un passaggio chiave della narrazione di Beatrice Monroy, che ripercorre decenni di storia della mafia e delle bombe in sicilia. Lo fa attraverso lo sguardo particolarissimo delle donne - innanzitutto - e delle persone comuni. Descrive il trauma delle stragi mafiose e il senso di perdita che hanno segnato la vita di molti. Racconta i silenzi, la paura, le contraddizioni. Ma anche le prove di riscatto e resistenza, la forza e il desiderio di trovare speranza e libertà in una terra segnata dalla violenza. L'esperienza del lutto - intimo o condiviso e pubblico - è un culmine drammatico che fa da sfondo all'intera stesura, originale sia nello stile teatrale che per un impianto in cui scorre con fluidità sorprendente il rimando tra cronaca e pensieri. Riflessioni che, a partire dalla storia familiare, dalle amicizie e dalle esperienze condivise, toccano temi come il ruolo delle donne, l'identità, la violenza e la lotta per la verità, generando così un racconto collettivo.