La scomunica della cupola
Beretta Fabio - Mattana Damiano
Di Carlo Edizioni
Reggio Emilia, 2023; paperback, pp. 162, cm 15x21.
EAN13: 9791281566057
Subject: Historical Essays
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Weight: 0 kg
Ecco che gli autori, da bravi giornalisti quali sono, nonché profondi assertori che l’informazione non sia soltanto un mero diritto o un risvolto passivo della libertà di manifestazione del pensiero ma, al contempo, un dovere socio-giuridico degno di tutela dell’art.21 della nostra Carta Costituzionale, sono riusciti a realizzare un vero e proprio approfondimento tematico sulle mafie e la loro interazione, a volte quasi simbiotica e integrata, con la società e con ciò che i romantici tedeschi definirebbero come Volkgeist, ovvero lo Spirito del popolo, argomento ben noto a sociologi, antropologi, filosofi, letterati e storici, il quale vive, si alimenta e si sviluppa nella tradizione popolare, nei costumi, nello stile di vita e, ahinoi, anche nei rapporti più disparati con organizzazioni mafiose, criminali, massoniche e pseudo religiose, come le sette per esempio.
L’interessante lettura che ci propongono Fabio e Damiano è un vero e proprio panegirico sul fenomeno mafioso, studiato e raccontato dagli albori a oggi, una vera e propria ricerca che, attraverso la narrazione di fatti di cronaca che hanno lasciato ferite ancora aperte nella nostra società, muove un’indagine quasi scientifica sul fenomeno mafioso e sui suoi rapporti con il tessuto sociale, religioso e istituzionale, affrontato e descritto, partendo dalla leggenda, financo ad abbracciare l’attualità, la storia contemporanea e tutte quelle “verità” discoperte grazie alle inchieste giudiziarie divenute oramai pubbliche e, direi, ben note a tutti. Non voglio anticipare nulla di questa interessante lettura che gli anglosassoni definirebbero “politicamente scorretta”, forse, ma che rappresenta il frutto di un lavoro di due straordinari giornalisti sempre alla ricerca di fonti attendibili e con un minuzioso “investigare e catalogare” deontologicamente svolto senza mai tirarsi indietro… Senza mai risparmiarsi. Lo fanno perché sono consapevoli testimoni che l’informazione non data, alla stessa stregua di quella “priva di sostanza”, è una metastasi che avvelena il pensiero e uccide le coscienze. Per dirla tutta, prendendo in prestito una citazione di Moravia: “Quando l’informazione manca, le voci crescono”. I miei più sentiti complimenti agli autori.