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Il volto di Dio, il volto di Laura. La questione del ritratto. Petrarca: Rvf XVI, LXXVII, LXXVIII

Il Nuovo Melangolo

Genova, 2008; paperback, pp. 73, cm 12x20.
(Opuscula. 164).

series: Opuscula

ISBN: 88-7018-671-7 - EAN13: 9788870186710

Subject: Painting,Religious Architecture/Art

Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World,1000-1400 (XII-XIV) Middle Ages

Extra: Religion Art

Languages:  italian text  

Weight: 0.1 kg


In un passo famoso del Secretum Sant'Agostino rimprovera aspramente Francesco di essersi fatto eseguire da un illustre artista (Simone Martini) il ritratto di Laura, in modo da portare sempre con sé l'immagine dell'amata e avere occasione di infinite lacrime. La condanna del proprio comportamento peccaminoso nei riguardi del ritratto di Laura è una condanna anche del ritratto laico in quanto tale? Poteva una donna qualsiasi, - non una santa, non la Vergine -, essere trasposta in effige su una tavola o una pergamena? Qual è lo statuto del ritratto agli albori dell'epoca moderna? Qual è il rapporto tra ritratto e icona, tra volto dell'umano e volto del divino (la Veronica di "Movesi il vecchierel...")? Nel Canzoniere in generale e nei due sonetti di ringraziamento a Simone Martini per il ritratto ricevuto, non emerge, invece, alcuna condanna del ritratto. Solo una fenomenologia della "invenzione" (sonetto LXXVII) e della fruizione (sonetto LXXVIII): per la prima volta l'uomo moderno si confronta in una sfida aperta con la rappresentazione figurativa dell'amata e ne da conto preciso, entusiasta e drammatico. Con quali risultati? Con quali conseguenze e scoperte dentro l'archeologia della nostra cultura come civiltà dell'immagine?

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci