Le Passioni del Novecento. Scrittori e Critici a Firenze
Le Lettere
Firenze, 2007; paperback, pp. 324, cm 12x24.
(La Nuova Meridiana. Saggi e Cultura Contemporanea. 60).
series: La Nuova Meridiana. Saggi e Cultura Contemporanea
ISBN: 88-6087-086-0
- EAN13: 9788860870865
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period
Places: Florence,Tuscany
Languages:
Weight: 0.65 kg
Può essere una passione la critica? Sì, quando segna un'intera esistenza e accende la vitalità della mente. E quando non è solo critica letteraria e neppure un mero esercizio intellettuale ma un occhio speciale sulla realtà, la vocazione di una vita. Questo libro è una originale rivisitazione del Novecento nelle sue passioni letterarie, riflesse nell'intelligenza critica di alcune personalità fiorentine appartenenti a diverse generazioni. Apre il volume un ampio profilo di Giovanni Papini, critico e intellettuale di grande spessore, oscurato negli studi del dopoguerra e qui interamente recuperato, anche nella parte ormai consegnata all'oblio del postumo e monumentale Giudizio universale, l'opera cui attese per tutta la vita senza portarla a termine. La rassegna prosegue con due eminenti accademici dell'Università fiorentina, protagonisti del lavoro culturale in città negli ultimi decenni: Luigi Baldacci, autorevole critico dalle colonne del "Corriere della Sera", immaturamente scomparso nel 2002, e Giorgio Luti, al quale è legata la tradizione della storiografia delle riviste. L'autore è stato vicino a entrambi e ne traccia i percorsi di studio, i caratteri e l'influenza sulla cultura contemporanea. Il profilo di Indro Montanelli, principe del giornalismo italiano, insieme a una breve storia di una delle professioni cardine del secolo, restituisce una vita di eccezione, spesa in polemico e amoroso alterco con il paese Italia, di cui è stato il più brillante e controverso maestro di identità. Nei "Fogli di cronaca" è condensata una teoria di figure e situazioni, da Leopardi in Palazzo Buondelmonti a Garboli e Delfini sul litorale di Viareggio. Completano il quadro il funambolo Palazzeschi, il dantista Vittorio Vettori, e, ultima voce della critica militante, Geno Pampaloni.