Pittori di natura morta a Roma. Artisti italiani 1630-1750. Still Life Painters in Rome. Italian Artists 1630-1750
Bocchi Gianluca - Bocchi Ulisse
Arti Grafiche Castello Viadana
Italian and English Text.
Casalmaggiore, 2005; bound, pp. 745, b/w and col. ill., tavv., cm 23,5x30,5.
Subject: Painting,Towns
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
Places: Rome
Languages:
Weight: 4.88 kg
Poco prima della metà del Seicento, mentre si esaurisce la generazione dei pittori caravaggeschi, si apre a Roma la stagione della grande natura morta barocca. Il fenomeno, legato alle esigenze delle raccolte principesche, è parallelo a quanto stava accadendo nel campo dell'affresco monumentale, delle arti decorative e dell'architettura. Nascono così dipinti fastosi, spesso di grandi dimensioni, in cui l'intensa ricerca luministica e il naturalismo dei primi decenni lascia il posto a un'esplosiva ricchezza di colori ed una sovrabbondanza di oggetti: frutti, scintillanti cristallerie, meravigliosi tappeti orientali. Non infrequente è inoltre il caso della collaborazione nella stessa opera tra uno specialista di nature morte e un pittore di figura, specie nell'ambito di Pietro da Cortona e poi di Carlo Maratta. In questo filone due pittori nati a Roma: Mario Nuzzi (Mario dei Fiori) e Michelangelo Pace (Michelangelo di Campidoglio). A questi va affiancata la bottega degli Stanchi. Si diffonde la moda delle ghirlande di fiori. Svolgono un'intensa attività anche pittori di origine nordica, particolarmente versati nella riproduzione di frutti e oggetti inanimati: il fiammingo Abraham Brueghel, l'olandese Karel van Vogelaer, Werner Tamm. il tedesco Christian Berentz, celebre soprattutto per la presenza nei suoi dipinti di fragili e preziosi oggetti di cristallo. Il gusto per le fastose nature morte del barocco romano tramonta poco prima della metà del Seicento, alle soglie dell'Illuminismo.
Konrad. Per quanto un'oca allunghi il collo non diventerà mai un cigno