La Pietà della Luce. Maria Zambrano Dinanzi ai Luoghi della Pittura
Rubbettino Editore
Soveria Mannelli, 2007; paperback, pp. 144, ill., cm 13x21.
ISBN: 88-498-1717-7
- EAN13: 9788849817171
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period
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Weight: 0.2 kg
Nella sua ricerca riguardante la pietà, intesa quale attitudine fondamentale a "trattare adeguatamente con l'altro", Maria Zambrano tributa attenzione alle forme della "poiesis" volte a custodirla e testimoniarla. Tra queste, assume una particolare rilevanza la pittura poiché la pietà di cui è intrisa la sua luce si sofferma sulle forme dell'umano che ordinariamente non "si danno a vedere" o vengono relegate in una condizione umbratile, in quanto ritenute abiette, ripugnanti o sconvenienti. Si tratta della luce che ascrive alla verità dell'uomo anche i "malogrados" - i "malriusciti" - di Velàzquez e che, per converso, rende visibile la perfezione attinta esemplarmente dall'essere umano nella "Santa Barbara" del Maestro di Flémalle, dipinto particolarmente caro alla filosofa. Questo studio, al fine di porre in rilievo le diverse declinazioni della pietà nel pensiero zambraniano, propone una rivisitazione delle pagine del libro "Algunos lugares de la pintura". Qui lo studioso di filosofia può cogliere, tra le altre, dense notazioni sulle opere di Velàzquez, di Goya e di Zurbaràn, che "danno da pensare" non meno delle celebri pagine dedicate da Simmel all'arte di Rembrandt, da Merleau-Ponty al cromatismo di Cézanne, da Heidegger alle scarpe da contadino dipinte da Van Gogh e da Michel Henry all'astrattismo in Kandiskij. L'autore del volume non intende accreditare a Maria Zambrano un'improbabile "filosofia dell'arte" ma saggiare l'originalità di una riflessione che è filosofia, senz'altro.