Filippo della Valle Scultore (1698-1768)
Dario Cimorelli Editore
Milano, 2023; paperback, pp. 486, 245 b/w and col. ill., cm 17x24.
(Studi sull'Arte. 1).
series: Studi sull'Arte
EAN13: 9791255610076
Subject: Essays (Art or Architecture),Monographs (Sculpture and Decorative Arts),Sculpture
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
Places: Rome,Tuscany
Languages:
Weight: 1 kg
Quando si affronta una ricerca su uno scultore della prima metà del Settecento, quale Filippo della Valle fu, ci si trova ancora a navigare in mare aperto. L'enorme lacuna bibliografica, specialmente per quanto riguarda le monografie, rende friabili tutti gli appigli visivi e culturali che si cerca di stabilire. La scelta della figura di Filippo della Valle, unico scultore di questo frangente storico al quale è stato già dedicato un intero libro (completo di catalogo delle opere), ovvero quello pubblicato da Vernon Hyde Minor nel 1997 (Passive tranquillity. The sculpture of Filippo Della Valle, Philadelphia 1997), è dovuta da un lato al fatto che si tratta di un artista di particolare rilievo, facente parte della triade dei più apprezzati del suo tempo insieme a Pietro Bracci e Giovanni Battista Maini, e dall'altro proprio alla presenza stessa del volume monografico. Quest'ultimo non sembrava fornire, per via della sua brevità, un quadro completo della vita e della produzione dello scultore. L'avvio delle ricerche ha subito confermato l'esistenza di uno spropositato quantitativo di documenti totalmente inediti. Questo regesto così ricco e la continuativa lettura e rilettura delle opere hanno permesso di realizzare l'importanza che Filippo della Valle, in quanto figura pienamente inserita nelle tendenze e nell'ambiente artistico romano, poteva avere per comprendere lo snodo culturale che stava avvenendo in quei decenni. Ciò ha permesso di scardinare l'idea secondo la quale la prima metà del Settecento fosse l'annoiata fine del secolo precedente o il lento prodromo dei fatti a venire, donando nuova luce al rapporto che questi anni ebbero con il proprio passato e il proprio futuro. Considerati i diversi punti di appoggio ma anche le poche conoscenze relativamente alla vita di Filippo della Valle, della quale ancora sfuggivano molti passaggi temporali e culturali, si è deciso di mantenere un percorso cronologico sia nelle ricerche che nella stesura del testo e di partire, ogni qual volta si doveva approcciare lo studio di una singola scultura, dal contesto della committenza e del cantiere, cercando puntualmente di rimettere in ordine, in maniera totalmente inedita, i fatti, i rapporti e le ragioni culturali. Al contrario, si è lasciato al riferimento bibliografico tutto ciò che è stato già scritto e sviscerato, proprio per dare spazio quasi esclusivamente a quanto non ancora approfonditamente indagato. Le ricerche svolte sulle opere di Filippo della Valle, insieme all'approfondimento della pratica di 'bottega', nonché della produzione degli allievi e dei figli, arrivando in alcuni casi fino ai nipoti, hanno portato il fuoco proprio su questo stretto nesso tecnico e figurativo con gli avanzamenti della cultura artistica di quell'Ottocento che si reinventa e si sviluppa dopo la morte di Antonio Canova.