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Il sasso e il nome. Iscrizioni funerarie tra XVIII e XIX secolo con una scelta di epigrafi veronesi

QuiEdit

Verona, 2010; clothbound, pp. 374, ill., cm 16x22.

ISBN: 88-6464-007-X - EAN13: 9788864640075

Subject: Essays (Art or Architecture),Essays on Ancient Times,Sculpture

Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance,1800-1960 (XIX-XX) Modern Period

Places: Venetian

Languages:  italian text  

Weight: 0.7 kg


Da sempre l'umanità riflette sulla propria fine, alimentando la speranza di una vita oltre la morte, o chiudendosi entro l'orizzonte di una dimensione puramente terrena. Nell'un caso e nell'altro, monumenti e iscrizioni funerarie stanno a testimoniare un "sentire" che si manifesta nell'elogio delle virtù del defunto o nell'espressione del dolore dei sopravvissuti. Tra i vivi e i morti si stabilisce quell'intenso rapporto affettivo che il Foscolo definisce "corrispondenza d'amorosi sensi". Se fino al Settecento molte epigrafi contenevano il riferimento alla mort de soi (ossia alla morte del soggetto, al corpo sepolto e al suo disfacimento in attesa della risurrezione), intorno alla metà del secolo prevale l'attenzione per la mort de toi, che si esprime nel dolore dei vivi che piangono la scomparsa dei propri cari. La morte non annulla il legame con i defunti: essi continuano a vivere nella memoria personale e collettiva e spesso in un aldilà definibile sia in termini di fede cristiana sia in forme di spiritualismo laico.

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