Il vetro nel mosaico. Dall'epoca romana al Rinascimento
Saonara, 2020; paperback, pp. 272, col. ill., cm 16x23.
ISBN: 88-6336-536-9
- EAN13: 9788863365368
Subject: Decorative Arts (Ceramics, Porcelain, Majolica),Glass
Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World,1000-1400 (XII-XIV) Middle Ages,1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
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Weight: 0.8 kg
Dalle origini, circa nell'VIII secolo a.C., e fino all'epoca romana il mosaico era un ornamento pavimentale che imitava dipinti e quindi considerato una tecnica al servizio di un'arte riconosciuta come superiore. Si usavano tessere lapidee o di materiale ceramico e raramente vetrose. L'avvento dei mosaici parietali e l'evoluzione verso un'arte musiva indipendente hanno avuto motiva- zioni sia di ordine estetico-filosofico che funzionale. Questa tecnica era particolarmente efficace per la rappresentazione di immagini sacre e a diffondere anche visivamente il messaggio evangelico e si è affermata in epoca cristiana e soprattutto bizantina; d'altra parte, è stata promossa anche dalla maggiore diponibilità di materiali e in particolare del vetro, prodotto in una varietà illimitata di colori e sfumature. Partendo da cenni sulla produzione generale di vetro dall'Epoca Romana al Medioevo e Rinascimento, viene percorsa l'evoluzione delle tipologie di vetro per mosaico attraverso studi condotti dagli autori di questo testo e di altri studiosi. Fondamentali sono le caratteristiche chimiche di questi materiali per classificarli e cercare di risalire alla loro tecnologia di produzione. I dati chimici raccolti sono stati ottenuti in un ampio periodo di tempo e con varie tecniche analitiche e spesso sono "parziali", riguardando solo costituenti principali ed elementi coloranti e opacizzanti, trascurando elementi minori o in tracce importanti per una completa caratterizzazione delle tessere studiate. Tuttavia, ciò non ha impedito di tracciare una "storia" di questa partico- lare produzione. Riguardo alla elaborazione dei dati chimici per definire tipologie ed effettuare confronti si è ritenuto sufficiente ricorrere a "semplici" diagrammi binari e ternari, data la varietà dei metodi di analisi impiegati e del numero di campioni a volte non adeguato a trattamenti statistici più complessi dei risultati analitici.