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La pianta Schiavoni in 24 fogli. Erroneamente nota come Pianta Giambarba

De Rosa

Titolo Originale "Pianta della Citta' di Napoli, in Fogli 24, Levata ed Incisa in Scala 1 a 2000".
24 Fogli Sciolti Numerati e Ripiegati, Riprodotti dall'Esemplare Originale Conservato nell'Istituto Geografico Militare di Firenze (Autorizzazione N. 3677 in Data 19/8/1992).
Misura Fogli Aperti cm 100x68.
Roma, 1992; folder, pp. 24.

series: Le Bussole. Strumenti per conoscere la città

Subject: Maps, Documents, Old and Rare Books

Languages:  italian text  

Weight: 1.31 kg


La Pianta di Napoli, levata ed incisa alla scala di 1:2000, iniziata nel 1863 e compiuta nel 1880, e` la piu' importante tra le rappresentazioni cartografiche della citta' prodotte nel corso del XIX secolo. E` composta da ventiquattro fogli incisi su rame; in uno sono contenuti il titolo e l'elenco dei tecnici che parteciparono alla sua esecuzione. Le operazioni geodetiche vennero dirette da Federico Schiavoni, il cui nome puo` a buon diritto essere dato alla pianta che, erroneamente e comunemente, porta quello di Adolfo Giambarba, l'ingegnere che su di essa progettera' l'intervento del Risanamento, e malgrado il fatto che nel catalogo della Mostra di topografia napoletana in onore di Bartolommeo Capasso, tenutasi nell'Archivio di Stato di Napoli nel 1930, la pianta fosse stata pubblicata con l'esatta attribuzione allo Schiavoni.
L'errato, ma incredibilmente diffuso riferimento ad Adolfo Giambarba ci ha spinti a ricordarne il nome in questa edizione.
Notizie biografiche sullo Schiavoni, nato a Manduria nel 1810, professore di Geodesia nell'Universita' di Napoli dal 1860 al 1888 e morto in questa citta' nel 1894, sono riportate in un necrologio scritto da Nicodemo Jadanza e in un breve saggio di Federico Amodeo, entrambi pubblicati negli Atti della Accademia Pontaniana Nel 1863 Federico Schiavoni pubblico` un volume Intorno a' lavori geodetici nella citta' di Napoli eseguiti a richiesta del Municipio da cui apprendiamo che era stato incaricato di predisporre la rete geodetica per la triangolazione della pianta la cui scala era prevista al 1000.
Amodeo ricorda che egli fece "seguire osservazioni mareografiche lungo il litorale per avere un piano quotato esatto fino al possibile" (Amodeo 1923:63).
La storia del progetto e della realizzazione della pianta e` stata studiata da Giancarlo Alisio nel catalogo della mostra sulla cartografia napoletana dal 1781 al 1889, tenutasi a Napoli e Bari tra il 1983 e il 1984.
Nel ricostruire la vicenda Alisio ricorda come la discussione sulla necessita' della pianta venisse ripresa in Consiglio Comunale nel maggio del 1864; secondo il relatore Ercole Lauria, da lui citato, la scala doveva essere di 1:2000. In una successiva riunione del Consiglio Comunale, nello stesso mese, venne deciso che tale scala dovesse essere adottata per il rilievo della citta' fino al muro finanziere. Alisio ricorda che nel 1870 vennero esposti i grafici relativi alla pianta e nota che da allora - e fino alla sua completa pubblicazione - "trascorsero diversi anni e infatti i fogli recano date che vanno dal 1872 al 1880".
Seguiamo lo studioso nel suo racconto: "il quadro d'unione fu inciso su una pietra calcarea gia' utilizzata sul retro per un'altra pianta. Sia i ventiquattro rami che la pietra si conservano presso l'Ufficio Tecnico del Comune di piazza Cavour dove li ho ritrovati su segnalazione di Diego del Rio. Essi, tuttavia, risultano oggi illeggibili si' da rendere auspicabile un loro restauro ed una sede piu' idonea alla loro importanza". Alisio conclude ricordando che "la resa grafica della planimetria fu perfetta, precisa in ogni dettaglio ed all'altezza della tradizione cartografica napoletana; essa rappresenta un elemento di importanza fondamentale per la conoscenza della citta' negli anni che precedettero i lavori di risanamento e per le trasformazioni urbane allora in corso".
L'esemplare della pianta qui riprodotto e` uno dei due conservati nell'Istituto Geografico Militare di Firenze (collocazione Cartella Archivio 90, documento 15.). Il foglio con il titolo, inesistente a Firenze - e la cui rarita' e` attestata dal fatto che Giancarlo Alisio puo` riprodurne il contenuto solo grazie al rinvenimento nell'Ufficio Tecnico del Comune di Napoli del rame "fortunatamente leggibile, di cui non ho mai trovato stampato il foglio corrispondente" - e` riprodotto dall'esemplare della Civica Raccolta di Stampe Achille Bertarelli di Milano, non utilizzato in questa sede perche´ complessivamente in condizioni peggiori dell'esemplare fiorentino.
Anche il quadro d'unione, inciso su pietra, e` riprodotto da quello milanese (collocazione Albo L 16). Le macchie scure presenti in alcuni fogli (particolarmente estese in quelli ai nn.13 e 18) sono nell'originale.
Nei fogli n. 18, 19 e 22, il titolo, parzialmente tagliato, e` stato in questa edizione ricostruito nella parte mancante, evidenziando questa operazione con un sottile margine di separazione tra l'originale e la parte aggiunta.
Nei fogli 22 e 21 (in quest'ultimo solo parzialmente) si presenta tagliata anche la scala; il quadro di riferimento e` incompleto nei fogli n.19 e 21; infine la cornice risulta spezzata nell'angolo in alto a sinistra del foglio n. 2.

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