L'Altro Panorama. Figure, Installazioni, Astrazioni
Alinea Editrice
cm 22x28, 2007; paperback, pp. 112, cm 22x28.
series: Cucchiai e Città
ISBN: 88-6055-169-2
- EAN13: 9788860551696
Subject: Design,Essays (Art or Architecture)
Period: 1960- Contemporary Period
Languages:
Weight: 0.52 kg
L'altro panorama è la rappresentazione di un mondo dall'indomita carica immaginifica. Figure, installazioni, astrazioni sono evocazioni ebbre di riferimenti sedimentati nella memoria, prive della retorica del conformismo morfologico. In mondi esplorati alla recherche di un vocabolario di etimi perduti, si trovano disseminati quegli oggetti che costituiscono il magazzino di ispirazioni da cui attingere in futuro. Il disegno è il mezzo attraverso cui guardare e inventare. Nel disegno si formalizzano le visioni del processo ideativo, in cui l'azione cognitiva innesca quell'èlan vital dell'evoluzione creatrice. Le Corbusier nei suoi taccuini, croquis e appunti, assorbita la lezione del maestro Ruskin, matura la consapevolezza che l'invenzione viene dopo l'osservazione e la scoperta. Come in un catalogo di segni, nell'altro panorama si svelano le tracce del codice genetico di un luogo: la terra partenopea. Colori, sensazioni, sguardi su una città dove coesistono panorami compositi: il paesaggio zenitale percepibile dal rilievo più alto dei Camaldoli, lo spettacolo delle isole sull'orizzonte del golfo e la figura massiva del Vesuvio, stagliata sul fondale della costiera sorrentina che termina là dove Punta Campanella tende verso Capri. E dietro la città piccola e leggiadra, così come rappresentata nella Tavola Strozzi o nelle pittoresche gouaches settecentesche, c'è Antinapoli. Un territorio saldamente cementato fatto di tessuti, di lunghi assi di trasporto, di forti emergenze ambientali e coacervo di edilizia anonima. Nuova patria è la sacralizzazione di un frammento, allusione di una finestra, da cui si scorgono le declinazioni dell'abusivismo e i fuori scala della speculazione. Il libro si presenta come un velario di sensazioni, una sorta di raccoglitore di rapsodie orfiche, in cui proprio le immagini, frantumate, inducono a ricostruirne la catena evolutiva. E' un paesaggio plurimo ed eterogeneo, in cui la visione estetica segue una logica paratattica di accostamento di figure, narrazioni, esercizi di stile, disponibili ad accogliere ad libitum repertori formali stratificati nella memoria. La descrizione di luoghi e la tensione all'astrazione di elementi naturali dal sapore eracliteo pongono l'accento sul rapporto tra naturalità e artificio, tra originale e contaminato. L'altro panorama è il posto, in cui le consuete forme si tramutano in rappresentazioni di un mondo diverso, è uno spazio surreale, in cui le effigi si mescolano in collages storico-cosmologici, scorrendo l'una dopo l'altra come image d'après. Qui si ricompone il leitmotiv di un percorso artistico attraverso una singolare retrospezione iconografica. Si raccontano visioni, territori, esalazioni di atmosfere familiari dal sapore mediterraneo, descritte con ironia e dovizia di particolari, con atavica necessità di crittografare un patrimonio culturale. Simile a uno screening del Dna, le opere si lasciano decifrare nelle tracce di un corredo formale fatto di mille riferimenti.