Un barbaro veneziano. Mezzo secolo da comunista
Il Poligrafo
Presentazione di Mario Isnenghi.
Padova, 2008; paperback, pp. 504, cm 14,5x21.
(Mnemosine. 20).
series: Mnemosine.
ISBN: 88-7115-559-9
- EAN13: 9788871155593
Subject: Historical Essays,Societies and Customs
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period
Languages:
Weight: 0.7 kg
L'autobiografia di Cesco Chinello (1925-2008) è il resoconto di un'esperienza personale, ma anche il tentativo di fare i conti fino in fondo con la complessità e con le contraddizioni del movimento operaio veneto e italiano: questo libro, attraverso la narrazione delle esperienze maturate da Chinello, prima come giovane funzionario e dirigente del Pci veneziano, poi in veste di Parlamentare, di storico di Marghera e dell'industrializzazione, fino ad assumere posizioni sempre più critiche verso la sinistra 'ufficiale', è un viaggio nella storia dell'Italia del dopoguerra. Un viaggio che mantiene sempre una propria unitarietà di fondo, un punto di vista critico, si tratti del resoconto di un drammatico sciopero nelle campagne del Cavarzerano o di un incontro a Parigi con gli intellettuali comunisti "di punta", dell'autunno caldo a Porto Marghera o di un breve colloquio con Enrico Berlinguer Una autobiografia senza facili autobiografismi, in cui affiorano tanti nomi illustri (Ingrao, Rossanda, Cacciari, Nono...) e meno illustri. La scrittura è tesa, essenziale, capace di rendere in modo esemplare non solo gli schieramenti, le discussioni, le lotte interne ai partiti, ma anche le atmosfere, i caratteri individuali, gli atteggiamenti psicologici, le motivazioni che sottendono le scelte dei singoli: i giudizi sono spesso taglienti, ironici o semplicemente caustici; i ritratti di compagni e avversari formano una galleria variegata, quasi un "libro nel libro"... La rilettura che compie Chinello dei passaggi cruciali che hanno caratterizzato la sinistra italiana esprime infine anche una valutazione più complessiva, una riflessione lucida sui limiti storici dell'azione del Pci.
Ha concluso con una autobiografia che non è di sé se non come di uno fra i molti, non solo le vicende e le idee, ma nomi, cognomi, vite, caratteri, tentativi, fallimenti, anche le poche vittorie. Una storia appassionata, di parte, raramente distratta, spietata con pochi, generosa con molti, nella quale la sua Venezia si ritroverà
ROSSANA ROSSANDA, IL MANIFESTO, 29 gennaio 2008