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Niccolò de Simone. Un geniale eclettico

Edizioni Napoli Arte

Napoli, 2010; paperback, pp. 64, 120 b/w and col. ill., cm 29,5x21.

Subject: Monographs (Painting and Drawing)

Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance

Languages:  italian text  

Weight: 0.32 kg


Niccolò de Simone, "geniale eclettico" dalle molteplici componenti culturali, fu pittore e frescante, operoso per oltre venti anni sulla scena napoletana, dal 1636 al 1655 e, pur con le difficoltà di classificare il suo pennello multiforme, in grado di recepire le più diverse influenze, può rientrare ragionevolmente nella cerchia falconiana, in parte per il racconto fantasioso del De Dominici, che ce lo descrive partecipante alla Compagnia della morte, ma precipuamente per un evidente rapporto stilistico con la produzione di Aniello Falcone, di Andrea De Lione e di Domenico Gargiulo, da cui prendono ispirazione molte delle sue opere.
Nulla sappiamo sulla sua data di nascita e di morte, anche se l'improvvisa mancanza di documenti di pagamento a partire dal 1656, prima numerosi, fa ipotizzare che possa essere morto, alla pari di tanti altri artisti e di un terzo della popolazione napoletana, durante l'epidemia di peste.
Il de Simone, sin dall'inizio, pur attingendo a piene mani dal patrimonio culturale e visivo dei suoi colleghi, cosi ampio e variegato nella capitale vicereale, percorsa da fremiti, correnti e ricca di committenze laiche quanto ecclesiastiche, ha sempre mantenuto una cifra stilistica indipendente ed originale, riconoscibile a prima vista, anche per un osservatore non smaliziato.
I suoi dipinti tracimano dai contrasti rudi del verace naturalismo meridionale alle ovattate atmosfere neovenete della pittura romana, esaltando il confronto con gli esempi più illustri del Falcone, del Castiglione e del Poussin.
La monografia scritta da Achille della Ragione, uno dei più ferrati napoletanisti, autore di più di venti volumi sul glorioso Seicento partenopeo, si avvale di un esaustivo corredo fotografico con numerosi inediti, spesso siglati e mette in mostra un artista in grado di competere alla pari con gli altri pittori attivi a Napoli intorno alla metà del secolo XVII.
L'autore ci insegna a riconoscere i suoi lavori dalla vivace tavolozza, giocata sostanzialmente sui toni del bruno e del rosso, che si accendono all'improvviso in bagliori folgoranti, realizzata con pennellate generose dense di materia e con l'uso di colori squillanti, dagli occhi neri e pungenti delle sue sante ed eroine, dalle vesti eleganti e dall'incarnato vermiglio. Dalle anatomie sommarie dei suoi personaggi, immersi in composizioni prive di qualunque prospettiva e dall'atmosfera cuprea, dalle pose esagitate e dai volti grotteschi e caricaturali.
Numerosi i cambiamenti attributivi, tra cui il più clamoroso l'attribuzione a Carlo Coppola della Decollazione di San Gennaro conservata al Pio Monte della Misericordia e gli inediti, tra i quali ricordiamo una Strage degli innocenti dell'antiquario Parenza, un conturbante Lot e le figlie in collezione Di Loreto a Roma, una splendida Allegoria dell'olfatto, realizzata in collaborazione con Luca Forte ed una Sacra Famiglia, rintracciata nella chiesa del Gesù a Malta.
Completano l'opera, ricca di un corredo fotografico con 120 foto in bianco e nero ed a colori, una puntigliosa bibliografia con oltre 100 citazioni e la segnalazione di tutti i documenti di pagamento ed inventariali fino ad ora noti.
Un libro che colma una lacuna nel panorama del secolo d'oro e che non può mancare nella biblioteca sia degli studiosi che degli appassionati.

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