Sogni di spiriti esatti. Percorsi nell'estetica del positivismo Taine Zola Guya
Alinea Editrice
Firenze, 1990; paperback, pp. 240, cm 12x21,5.
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Raramente è avvenuto che sopra ad un settore o ad un periodo della cultura europea si accumulassero più luoghi comuni e pregiudizi di quanto è avvenuto con il positivi-smo. Ad esso soprattutto è stata per lungo tempo accreditata l'immagine di una cultura monolitica, compatta ed inerte. La rottura di questa immagine serve a far emergere aspetti nuovi e insospettati terreni di indagine. Ciò vale anche per il campo dell'estetica. Da testi di autori come Taine, Zola e Guyau possono scaturire, se letti con metodo aperto, nuovi percorsi di ricerca, aprirsi orizzonti problematici inattesi. In essi è possibile individuare i termini e le condizioni per l'affermarsi di una concezione in senso moderno dell'arte e del sapere, che si estende con diverse ramificazioni anche nel nostro secolo. Assieme all'affermazione della Scienza e del Moderno, col positivismo è possibile cogliere anche il presentimento della Crisi di una società e di un mondo. La "dissoluzione" del positivismo tra XIX e XX secolo non appare dunque tanto come un dissolvimento, quanto come una disseminazione di idee, problemi, atteggiamenti che vengono ripresi e modificati in contesti diversi e che agisco-no sotterraneamente in nuovi ambiti.