Sebastiano Galeotti. Firenze 1675- Mondovi 1741
Umberto Allemandi
Edited by Barberi S., Dell'Arco L. P. and Fagiolo M.
Torino, 2001; bound, pp. 282, 164 b/w ill., 164 b/w plates, cm 21x30,5.
(Archivi di Arte Antica).
series: Archivi di Arte Antica
ISBN: 88-422-0976-7
- EAN13: 9788842209768
Subject: Essays (Art or Architecture),Graphic Arts (Prints, Drawings, Engravings, Miniatures),Monographs (Painting and Drawing),Painting
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
Places: Florence
Languages:
Weight: 1.58 kg
Sebastiano Galeotti si formò a Firenze, sua città natale, alla scuola di Alessandro Gherardini, e in seguito a Bologna, con Giovanni Gioseffo Dal Sole e rimase fortemente impressionato dall'opera di Sebastiano Ricci, attivo a Firenze. La sua fortuna prese avvio dal 1710, quando nel ducato farnesiano, prima a Piacenza, poi a Parma, godette della speciale protezione del principe Antonio Farnese. Dotato di un suo lasciapassare e di una straordinaria capacità di organizzazione del cantiere, diede inizio ad un'intensa attività di frescante al servizio di regnanti, nobili, ordini religiosi e confreternite, lasciando prove della sua arte in quasi tutta l'Italia settentrionale: oltre a Piacenza e a Parma, lavorò a Como, Milano, Vicenza, Codogno, Pinerolo, Lodi, Cremona, Genova dove si trasferì con la famiglia nel 1729. A Torino, chiamato da Filippo Juvarra nel 1722, affrescò per Vittorio Amedeo II la volta dell'atrio del castello di Rivoli con la favola di Bacco e Arianna; successivamente, nel 1740, fu al servizio di Carlo Emanuele III per il Teatro Regio. Un pittore itinerante, dunque, come attesta la sua fama di artista ora fiorentino e pistoiese, ora parmigiano, cremonese e bolognese. Rita Dugoni ha ricostruito il complesso itinerario di Sebastiano Galeotti realizzando il primo catalogo sistematico degli affreschi, delle tele e della ricca produzione grafica, avvicinando inoltre buona parte dei progetti alle opere finite. Scorrono in queste pagine le numerose testimonianze di un tipico esponente della cultura figurativa della prima metà del Settecento, in un avvincente alternarsi e susseguirsi di fonti d'archivio e dati sui cantieri, di spettacolari decorazioni murali, impaginate da quadrature o stucchi, di armoniose tele e di disegni preparatori, ora di ampia partitura, ora di studi di figura e di ricorrenti temi iconografici per l'autocelebrazione dei committenti.