Caravaggio. San Gerolamo scrivente. Iconografia di un santo
Fiorio Maria Teresa - Coliva Anna - Navoni Marco
Nomos Edizioni
Milano, Pinacoteca Ambrosiana, 9 novembre 2016 - 19 febbraio 2017.
Busto Arsizio, 2016; paperback, pp. 44, col. ill., cm 17x24.
ISBN: 88-98249-86-1 - EAN13: 9788898249862
Subject: Collections,Essays (Art or Architecture),Monographs (Painting and Drawing),Painting
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
Extra: Baroque & Rococo
Languages:
Weight: 0.14 kg
L'iniziativa si completa con otto disegni, conservati in Ambrosiana, che analizzano l'evoluzione dell'iconografia di San Girolamo, così com'è stata illustrata da Albrecht Dürer (San Girolamo nello studio), Giulio Romano (San Girolamo traduce la Bibbia), Guercino (San Girolamo nel deserto), Giuseppe Nuvolone(San Girolamo), Donato Creti (San Girolamo nel deserto), Giacomo Zoboli (L'ultima comunione di San Girolamo), Isidoro Bianchi (San Gregorio e San Gerolamo), Giovanni dell'Opera (San Girolamo tormentato).
Il San Girolamo scrivente (olio tela, cm 112x157) è citato per la prima volta dallo storico Giacomo Manilli che lo registrava nel 1650 nella 'Stanza del Moro' di Villa Borghese. Il dipinto presenta il santo nell'aspetto del penitente mentre, assorto nella lettura, allunga il braccio per intingere la penna nel calamaio. L'immobilità del santo si estende nell'ambiente (un interno appena accennato con una scrivania ingombra di volumi) costruito per piani paralleli assecondati dalle tracce di quella luce che rivela gli oggetti.
La modernità della stesura pittorica e la maturità compositiva inducono a datare la tela, tra la fine del 1605 e i primi mesi del 1606, ovvero ai momenti estremi della fase romana del Caravaggio, in continuità con la Cena in Emmaus di Brera e la Morte della Vergine del Louvre.
L'opera è un dialogo della luce e dell'ombra: la luce chiara colpisce le pagine aperte su cui è posato il teschio: solo in presenza della morte si comprende e s'illumina il libro della vita".