In cattiva compagnia. Viaggio tra i ribelli al conformismo
Fondazione Liberai
Roma, 2007; paperback, pp. 184, cm 11x18.
ISBN: 88-88835-33-4
- EAN13: 9788888835334
Subject: Historical Essays
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Weight: 0.16 kg
Il mondo è farcito di "maestri di morale", di persone sempre pronte a dirti quel che devi pensare e come devi comportarti. Cioè il conformismo. Meglio allora le cattive compagnie: rare, trascurate e spesso dimenticate figure che ti propongono pensieri scomodi e sollevano problemi quasi sempre irrisolvibili. E che non affidano all'usura del tempo i conti con la verità. Sono i ribelli a quella volgare formula che è il "senso comune". Come Joseph Roth che lanciò, inascoltato, l'allarme sul nazismo che stava divorando l'Europa. Come Arthur Koestler e tutti coloro che incontrò sulla sua strada, da Nina Berberova a Margarete Buber Neumann, la prigioniera nel Gulag e nei lager. Come Victor Kravchenko, il primo "grande rinnegato", che lasciò la Russia di Stalin per duellare a distanza con Joseph Davies, l'ambasciatore di Roosevelt a Mosca che credette alla colpevolezza di Bucharin. Come tanti altri personaggi del Novecento - Osip Pyatnizky, David Rousset, Jacques Rossi, fino a Imre Nagy e Aleksander Dubcek - che per convinzione o anche solo per caso ruppero con il comodo vizio del compromesso delle idee e dei comportamenti. Come Patrice Lumumba, travolto dalla fiducia che aveva nella parola "libertà". A tutte queste cattive compagnie e alle altre, come Reagan, de Gaulle e Oriana Fallaci, il passar del tempo ha dato ragione, nel loro eterno scontro con "i maestri di morale", con i "sacerdoti del conformismo", con chi ha paura di ogni cambiamento.