Costellazioni del crepuscolo
Il Saggiatore
Milano, 2017; paperback, pp. 403, cm 15x21.
(La Cultura).
series: La Cultura
ISBN: 88-428-2181-0
- EAN13: 9788842821816
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period
Languages:
Weight: 0.44 kg
Ogni scrittura nasce da un fantasma primordiale. Quello di Francesco Permunian ha le movenze ossequiose di un servo mefistofelico, maledetto, oscuramente felice, uno spettro incarnato che trama nell'ombra, si muove con grazia ruffiana, e camuffa nei panni carnevaleschi da vassallo di una vecchia signora un dolore inestirpabile. Perché ogni fantasma per esistere ha bisogno di una maschera: fuori dalla sua vituperabile scena è solo una sagoma, un sibilo notturno. È solo un uomo. "Costellazioni del crepuscolo" è la cronaca di una stagione all'inferno, una discesa negli inferi letterari di uno scrittore che ha fatto dell'incubo e dell'ossessione non soltanto la sua riconoscibile cifra stilistica, ma un minuzioso pantheon, tenebroso e ancestrale, di assoluto valore. È anche, e soprattutto, la tormentata ricerca di una tortuosa risalita purgatoriale, durante la quale i personaggi delle storie e il loro autore sembrano ostacolarsi a vicenda per la conquista della luce. Nell'opposta attrazione di due cariche elettriche - quella subdola e diabolica e quella anelante alla purificazione - "Costellazioni del crepuscolo" unisce, per trascenderli, i due romanzi più emblematici di Permunian, "Cronaca di un servo felice" e "Camminando nell'aria della sera", introdotti dalla prefazione di Salvatore Silvano Nigro e accordati da testi inediti che frangono il confine tra prosa e poesia, portando alla luce figure grottesche in agguato da anni, sfuggite alle storie principali e in ultimo tornate per vendicarsi. Sono loro ad accompagnare il lettore in un viaggio minaccioso e spettrale, dalle stanze arcadiche ed erotomani del servo felice alle luci crepuscolari di una provincia italiana allucinata e perversa, spiata dal grande occhio di un vecchio medico che assiste dalla finestra del suo studio a tutte le follie, tutti gli avvelenati turpiloqui di un paese che ricorda, nella sua caustica tragedia, l'intera Terra.