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Il cine-capitale. Il «Cinema» di Gilles Deleuze e il divenire rivoluzionario delle immagini

Ombre Corte Editore

Translation by Morosato G.
Verona, 2020; paperback, pp. 129, cm 12x24.
(Culture. 206).

series: Culture

ISBN: 88-6948-142-5 - EAN13: 9788869481420

Subject: Cinema

Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period

Languages:  italian text  

Weight: 0.65 kg


"Il denaro è il rovescio di tutte le immagini che il cinema mostra e monta al dritto", scrive Gilles Deleuze nel secondo torno del suo dittico sul cinema. Da sempre il capitale sta dietro e accompagna l'avventura cinematografica. È quindi una lettura marxista di "L'immagine-movimento" e di "L'immagine-tempo" che si propone in "Il cine-capitale". In che modo il cinema fa lavorare le immagini, traendone un plusvalore? Come e in quale fase della sua accumulazione il cine-capitale integra nel suo processo di valorizzazione il lavoro degli spettatori? Ejzengtejn e Hitchcock non hanno forse anticipato l'arrivo della new economy degli anni Novanta, dematerializzando le immagini da un lato e finanziarizzandole dall'altro? Quando e come le immagini hanno cominciato a ribellarsi contro lo sfruttamento cine-capitalistico? Come organizzano il processo della propria autovalorizzazione? Perché il cinema politico, dopo Straub e Huillet, ha smesso di preferire le riprese in riva al mare? Cosa permette a Deleuze di dire che Ozu, molto criticato dai comunisti giapponesi del tempo per il suo amor fati, è un regista di sinistra? Il nostro mondo sarà un giorno godardiano? La moneta-immagine si socializzerà un giorno, abolendo insieme la moneta-denaro e la moneta-parola? Questi sono alcuni dei temi discussi in questo libro, il cui intento è di fondare una teoria critica del modo di produzione cine-capitalistico, che vorrebbe rivolgersi non solo a chi vuole andare oltre le interpretazioni normative della filosofia deleuziana o impegnarsi in un progetto collettivo di riattivazione della teoria generale del cinema, ma anche a chi gira o vuole girare dei film. E questo perché la questione fondamentale non è altro che quella della scelta di campo: o si diventa un agente del cine-capitale o ci si allea con le immagini che insorgono contro di esso. Prefazione di Ubaldo Fadini.

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