Peste, demografia e fiscalità nel Regno di Napoli del XVII secolo
Franco Angeli
Milano, 2008; paperback, pp. 368.
(Economia - Teoria Economica, Pensiero Economico. 70).
(Economia - Teoria econ. Pensiero econom. 70).
series: Economia - Teoria Economica, Pensiero Economico
ISBN: 88-464-9219-6
- EAN13: 9788846492197
Subject: Historical Essays
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
Places: Campania,Italy,Naples
Languages:
Weight: 0.49 kg
Le epidemie di peste, tutt'altro che infrequenti nelle società di antico regime, non mancavano di arrecare danni ingenti, sconvolgendo assetti precostituiti e rimettendo in discussione scelte politiche, economiche e fiscali. La pestilenza che nel 1656 colpì il Regno di Napoli finì dunque col rappresentare anch'essa un importante momento di cesura. Comportò infatti una grave battuta d'arresto in termini di crescita economica e demografica, e impose ai governanti scelte difficili, pur se non sempre pienamente atte a fronteggiare lo stato di emergenza creatosi. La peste, in particolare, acuì il divario tra un centro, Napoli-capitale, lontano e spesso ignaro della realtà provinciale, e una periferia che, dominata da forti poteri locali, tese sempre più ad autoamministrarsi: con conseguenze risultate a volte benefiche, perché si riuscì in tal modo a preservare alcuni territori dall'epidemia. Per le autorità centrali restava però l'esigenza, una volta terminata la pestilenza, di riacquistare il pieno controllo dell'intero territorio, e la strada imboccata e percorsa fu quella dell'accertamento dei danni demografici e fiscali, danni che compromettevano ulteriormente il già difficile reperimento di risorse per far fronte alle pressanti richieste finanziarie della Monarchia spagnola, di cui il Regno era parte integrante.