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Sulla nozione di giudizio in diritto greco

Giappichelli Editori

Edited by De Sanctis D.
Torino, 2007; paperback, pp. 123, cm 15x21.
(Univ. Napoli. Dip. di scienze dello stato. 4).
(Univ. napoli-Dip. Di Scienze dello Stato. 4).

series: Univ. Napoli. Dip. di scienze dello stato

ISBN: 88-348-7527-3 - EAN13: 9788834875278

Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World

Places: Europe

Extra: Ancient Greece

Languages:  italian text  

Weight: 0.24 kg


Che cos'è una "dike"? In questo saggio del 1937 Louis Gernet fornisce una ricostruzione filologica della nozione di giudizio nell'esperienza giuridica greca. "Dike" come sentenza dunque, disintegrata però dai riferimenti concettuali e istituzionali che rendono familiare questa nozione alla nostra sensibilità giuridica; manca, infatti, nella Grecia antica, la figura professionale del giudice, la concezione normativa di un ordinamento, una tecnica specializzata di disciplinamento sociale assimilabile allo "jus" dei romani. La sentenza va quindi integrata piuttosto a un contesto antropologico definito da diversi elementi regolatori (giuramento, duello, faida, rituali di appropriazione) che, ordinati nel loro insieme, costituiscono il materiale procedurale di un agire sociale inedito che si installa nel cuore della polis. Questo è il "prediritto": dispositivo concettuale che spiega un orizzonte di senso al cui interno è praticabile una genealogia degli istituti giuridici intesa a fuggire ricostruzioni privilegianti, unilateralmente, ora il dato fattuale ora quello normativo.

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