Civiliter vel naturaliter possidere
Giappichelli Editori
Torino, 2022; paperback, pp. 320, cm 17x24.
(Univ. Palermo. Dip. Storia dir. Monografie. 17).
series: Univ. Palermo. Dip. Storia dir. Monografie
ISBN: 88-921-4275-5
- EAN13: 9788892142756
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Avventurarsi per i meandri del possesso romano è come andare alla ricerca di una creatura ineffabile, che muta di continuo le sue forme. Vuoi definire in generale il possesso come un potere di fatto sulla cosa, e perdi così di vista la distinzione - nettissima per i classici - fra il possesso in senso tecnico e la semplice detenzione. Vuoi distinguere il possesso da quest'ultima imperniandolo sull'animus domini, e ti scontri con i possessi c.d. anomali (i possessi del precarista, del creditore pignoratizio e del sequestratario). Vuoi rinunciare a una nozione unitaria della possessio per fare capo alle possessiones, 3 e ti ritrovi in una selva in cui, per non smarrirti, devi tornare al punto di partenza: devi far capo di nuovo al possesso come potere di fatto sulla cosa, cioè come detenzione.