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La clinica istituzionale in Italia. Origini, fondamenti e sviluppi

Stella Litografia

Rovereto, 2008; bound, pp. 520, cm 15x20,5.
(Per una Clinica Istituzionale).

series: Per una Clinica Istituzionale

ISBN: 88-8446-166-9 - EAN13: 9788884461667

Subject: Civil Architecture/Art

Places: Europe

Languages:  italian text  

Weight: 1.44 kg


L'idea di riproporre, a distanza di tanti anni, gli Atti del I seminario di Psichiatria comunitaria e Socioterapia organizzato a Milano da Diego Napolitani nel 1970 nasce dal desiderio di ritornare ad un periodo della psichiatria italiana nel quale, tra fermenti innovativi e resistenze istituzionali, sembravano delinearsi i principi ispiratori di una modalità nuova di pensare e praticare la psichiatria. Riproporre questi scritti non vuole, però, essere un nostalgico recupero del passato alla ricerca di origini idealizzate, ma piuttosto ripercorrere lo sviluppo di un pensiero e di principi o modelli, mantenendo un riferimento alla pratica psichiatrica contemporanea e interrogandosi su aporie, intoppi e consunzioni.
La rilettura dei testi del 1970 e dei commenti dei Colleghi, con i quali in questi anni, in varia misura, abbiamo condiviso l'impegno e l'attenzione per la dimensione istituzionale, ci hanno convinti a individuare, come possibile uscita dall'impasse che attualmente ci sembra caratterizzare i dispositivi per la cura della sofferenza psichica, la pratica della clinica istituzionale.
La proposizione di una clinica istituzionale riprende ed espande il concetto di campo istituzionale, intendendolo non solo come setting che consente di leggere i movimenti transferali in atto nell'incontro con la sofferenza del paziente e come teatro delle vicissitudini di questo incontro, ma anche come dispositivo capace di promuovere la processualità del campo stesso. Vengono così favorite implicazioni operative mature, e non frutto di forzate giustapposizioni o di artificiose integrazioni provenienti da altri campi. Attraverso un prendersi cura delle procedure di accoglimento, dei transiti intraistituzionali e interistituzionali, delle usanze e delle ritualità, dei ruoli e delle funzioni professionali e gerarchiche, è possibile cercare di realizzare un percorso unitario in grado di dare, sia agli atti professionali, sia alle interazioni della vita quotidiana degli operatori, un valore aggiunto, un di più di senso, che ne arricchisca la terapeuticità e consenta di contrastare quelle derive che, non di rado, nascondono solo distanziamenti difensivi dall'angoscia e dal peso che un incontro autentico con la sofferenza psichica comporta.
Oltre che rappresentare una possibile facilitazione del trattamento istituzionale delle patologie gravi, la clinica istituzionale può anche essere una possibile risposta agli sbilanciamenti ideologici e tecnicistici, più volte denunciati, consentendo così il mantenimento di un adeguato equilibrio tra dispositivi tecnici, organizzazione, istituzione e comunità.
Sommario Prefazione di Diego Napolitani I. Introduzione II. Rileggere un classico F.Fornari: Senso e non senso delle istituzioni psichiatriche. A. Ferruta: A proposito del contributo di Franco Fornari.
The lady is tramp. F. Tosquelles: Contributo ad un'analisi strutturale delle istituzioni psichiatriche. F. Petrella: Sul contributo di Tosquelles: una lettura odierna. L. Pagliarani: La co-gestione dell'ansia. Aspetti e problemi della comunità terapeutica visti secondo un'ottica socio- analitica. F. Fasolo: Pagliarani, ovvero quel che resta di Gino.
R.Peruzzotti: L'equipes psicosociali in psichiatria sociale. G.Foresti: Miti eziologici e modelli di lavoro clinico. Il contributo di Renzo Peruzzotti trent'anni dopo. S. Resnik: Osservazioni fenomenologiche sull'addestramento dei gruppi di lavoro psichiatrico. L.Boccanegra:Etnografia psicoanalitica e pensiero comparativo. D. Napolitani: La conduzione di un gruppo di lavoro psichiatrico. Riflessioni sui rapporti tra l'individuale e il sociale nelle istituzioni.
A.Correale: Commento al lavoro di Diego Napolitani. T. F. Main:L'identificazione proiettiva nei gruppi. G.
Morandini:Rileggendo Main. E. Schiller, G. Pietropolli Charmet: Costume e norme comunitarie nella prospettiva socioterapia. I - Profilo storico delle Comunità Terapeutiche in Milano. II - Parlamento e Magistratura della Comunità Terapeutica. E. Pedriali: Rileggendo l'articolo di Elena Schiller e Gustavo Pietropolli Charmet. F. Tosquelles: Interazioni tra attitudine terapeutica e attitudine pedagogica nella struttura istituzionale. M. Sassolas: A proposito dell'articolo di Francois Tosquelles. P. Ferraresi: Comunicazione, apprendimento e socializzazione in una Comunità Terapeutica. A.M. Ferro: Commento al lavoro di Paolo Ferraresi. H. S. Klein: Problemi di tecnica psicoanalitica con pazienti psicotici ospedalizzati. S Fava: Commento all'articolo di H.S. Klein. P. Leonardi:Ipocondria e narcisismo istituzionale come difese collettive all'approccio psicoanalitico. R. De Polo: Commento all'articolo di Piero Leonardi. P.C. Racamier: Verso una concettualizzazione della socioterapia ossia della cura istituzionale degli psicotici.
S. Taccani: Racamier : uno spazio per la cura. D.Napolitani :Significato e prospettive della socioterapia nella crisi della falsa coscienza psichiatrica. Franco Scotti: Commenti al lavoro di Diego Napoletani.
III. Una teoria e una prassi che non si sono consolidate.
IV. Uscire dall'impasse praticare la clinica istituzionale: - Le interazioni della vita quotidiana come fattore terapeutico nella clinica istituzionale - Gruppo e funzione terapeutica nel trattamento istituzionale delle psicosi - La leadership nella clinica istituzionale - La centralità della sofferenza del paziente V. Qualche conclusione Postfazione di Salomon Resnik

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