Il dubbio di Pirrone. Ipotesi sullo scetticismo
Casa Editrice Il Prato
Saonara, 2008; paperback, pp. 120, ill., cm 10x18.
(I Centotalleri. 20).
series: I Centotalleri
ISBN: 88-6336-043-X
- EAN13: 9788863360431
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Weight: 0.14 kg
Espressione paradigmatica della improvvisa transizione al nuovo mondo segnata dalla spedizione in Oriente di Alessandro Magno, la riflessione di Pirrone - ritenuto, a torto o a ragione, l'iniziatore dello scetticismo - si configura a tutti gli effetti come un "pensiero di rottura". Pirrone si situa infatti nel preciso momento in cui la coscienza greca, proiettata in Oriente e ormai impotente di fronte al tramonto della polis, perde alcune verità e non riesce ancora a trovarne altre. Il suo pensiero testimonia dunque il declino ellenistico dei valori e delle certezze tradizionali, corrose da un dubbio radicale. Ma fin dove si è spinto, in Pirrone, il dubbio? Ha forse travolto - come spesso si è detto - ogni certezza? O, piuttosto, ha lasciato "in piedi" alcune verità limitandosi a metterne tra parentesi altre? Si tratta, allora, di distinguere Pirrone dallo scetticismo che a lui si è richiamato, per misurare quali furono effettivamente la profondità e la radicalità della sua scepsi.
Quel che è certo è che Pirrone si sarebbe stupito di essere indicato come "fondatore" dello scetticismo. Egli non volle fondare ciò che da lui è nato. Ma il "fondatore" dello scetticismo quale si è sviluppato in Grecia, ossia di una scuola che non è una scuola, di una setta che non è una setta, di una filosofia che non vuole essere una filosofia, poteva essere solo uno che non sapeva e non voleva esserlo, e che, comunque, non era uno scettico nel senso che successivamente ebbe questo termine.
È questo il paradosso dell'erma bifronte di Pirrone.