Polpo immondo. Tabù alimentari nel mondo antico
Rubbettino Editore
Soveria Mannelli, 2017; paperback, pp. 158, ill., cm 14,5x22,5.
(Varia).
series: Varia
ISBN: 88-498-5202-9
- EAN13: 9788849852028
Subject: Essays on Ancient Times,Historical Essays
Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World
Languages:
Weight: 0.7 kg
In alcune comunità religiose del mondo antico, il divieto di mangiare polpi era parte di una struttura di pensiero che si esprimeva per coppie d'opposti: sacro e profano, mondo e immondo, puro e impuro, lecito e illecito. I cibi erano consentiti o proibiti non perché influenzassero la salute di corpo e anima ma perché si avvertiva il bisogno di ordinare il mondo. L'octopus, oltre ad incarnare vizi e difetti degli uomini, era considerato un mostro votato al male e all'annientamento. Le narrazioni su polpi maestosi, orrendi e famelici erano funzionali alla società: rafforzavano la fede, rinsaldavano la coesione sociale e dettavano regole a cui tutti dovevano sottomettersi. Kraken, piovre e cefalopodi giganteschi rappresentavano la fase primordiale, mai superata e dominata dagli istinti bestiali, nella quale gli uomini, per mancanza di regole, potevano precipitare in qualsiasi momento.