Antony Gormley. Fai spazio, prendi posto. Making space, taking place
Gormley Antony
Gli Ori
Italian and English Text.
Pistoia, 2006; clothbound, pp. 176, col. ill., cm 18x25.
ISBN: 88-7336-203-6 - EAN13: 9788873362036
Subject: Design,Essays (Art or Architecture),Monographs (Sculpture and Decorative Arts),Painting,Photography
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period
Places: Italy
Languages:
Weight: 0.66 kg
L'intervento di Gormley, infatti, ha coinvolto in attivamente la popolazione di Poggibonsi che ha contribuito a decidere i luoghi della città dove le "statue" avrebbero dovuto essere poste; inoltre, molte sono state le persone che hanno dato la loro disponibilità a divenire oggetto dei calchi in gesso su cui l'artista avrebbe poi realizzato le sculture.
Una storia lunga, dunque, che i poggibonsesi hanno vissuto con partecipazione e che ha suscitato momenti di discussione e confronto anche molto accesi.
James Putnam, curatore insieme ad Achille Bonito Oliva di Arte all'Arte 9 spiega i motivi che l'hanno portato a invitare Gormley a quella manifestazione dicendo: "Ho invitato Antony Gormley perché, oltre a essere molto sensibile alla specificità dei luoghi, la sua opera spesso incoraggia la partecipazione collettiva. In particolare, i suoi progetti recenti sono riusciti a porre domande fondamentali su come una comunità possa essere, allo stesso tempo, impegnata nell'arte contemporanea e rappresentata da essa. [...] L'opera per Arte all'Arte, Fai spazio, prendi posto, prevedeva la realizzazione di fusioni dal vero ottenute dai calchi di sei cittadini di Poggibonsi e di un visitatore occasionale, e la collocazione in spazi pubblici, scelti con cura in città, delle sculture in ferro finite, dall'aspetto pixelato. È un'opera che fa riferimento alla tendenza umana di associare memorie a luoghi particolari, e ha lo scopo di indurre negli abitanti di Poggibonsi la sensazione familiare di appartenenza alla loro città".
Le realizzazioni di Gormley dunque consistono in sette sculture fuse in ferro a grafite sferoidale in dimensione naturale.
Achille Bonito Oliva nel suo saggio ricorda come sono state scelte le persone che si sono prestate poi per effettuare il calco e dice: Gormley "Ha chiesto al sottoscritto di estrarre durante una Festa dell'Unità di Poggibonsi sette numeri su una settantina disponibili e corrispondenti ciascuno ad un abitante della zona. Ecco che dunque sette persone sono state premiate dal caso che ha mosso la mia mano, nel ruolo di Dea Bendata. Ecco che il caso intelligente ha intestato a sette sconosciuti sette sculture che porteranno nome, cognome, professione e età del loro corrispondente. Gormley ha così capovolto il senso retorico e trionfale della scultura tradizionale che corrisponde sempre all'eroismo di un gesto, all'eccezionalità di una vita o ad un comportamento patriottico".