Il demone di Picasso. Creatività generica e assoluto della creazione
Quodlibet S.r.l.
Macerata, 2017; paperback, pp. 243, ill., cm 24x12.
(Quodlibet).
series: Quodlibet
ISBN: 88-229-0021-9
- EAN13: 9788822900210
Subject: Essays (Art or Architecture),Monographs (Painting and Drawing),Painting
Period: 1960- Contemporary Period
Languages:
Weight: 0.65 kg
Intrapreso agli inizi del Novecento, l'abbandono di un'idea di creatività rarefatta e aristocratica - che in Occidente pur sostenne la visione dell'originalità dell'opera d'arte, da Dante fino a Heidegger - trova negli ultimi decenni un inquietante parallelo nell'organizzazione del lavoro: proprio come il lavoro esonda nel non lavoro, così l'arte sconfina nella non-arte, ed entrambi sfociano in una piatta e deresponsabilizzata dimensione di creatività generica, totalitariamente e indiscriminatamente fungibile dal mercato e dal marketing. E giusto ribellarsi a questo omologante laissez-faire, al contempo sregolato e dispotico? Per rispondere consapevolmente in maniera affermativa, Gabriele Guercio traccia una genealogia e una storia degli aspetti dirimenti dell'arte novecentesca, facendosi in ciò guidare da Picasso. Se infatti l'inquilino di Boulevard Raspail 242 è indubbiamente il pioniere della sregolata disseminazione del fare creativo che ancor oggi connota la pratica artistica, la sua storia non è certo riducibile a questo pluralismo panico. Picasso ha attraversato l'anarchia e ha toccato l'altra riva della libertà, riconoscendo e problematizzando il volto nefasto e opprimente dell'indifferenza della produzione (ormai abitata da sostituibili e nomadi creativi). Fu cioè posseduto da un demone bifronte, che se da un lato alimentava il faustiano relativismo creativo, dall'altro lo spingeva a riconquistarsi un creazionismo artistico potenzialmente in grado di riscattare e il lavoro e l'arte.