Lettere (1941-1943)
Adelphi
Edited by Smelik K. A.
Translation by Montone T., Passanti C. and Vigliani A.
Milano, 2013; paperback, pp. 269, ill., cm 14x21.
(La Collana dei Casi. 97).
series: La Collana dei Casi
ISBN: 88-459-2829-2
- EAN13: 9788845928291
Subject: Historical Essays,Societies and Customs
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period
Places: Europe
Languages:
Weight: 0.408 kg
Il Diario di Etty Hillesum ha commosso i lettori di tutto il mondo, ed è ormai considerato fra le testimonianze più alte delle vittime della persecuzione nazista. Ora la versione integrale delle Lettere, scritte in gran parte dal lager di Westerbork - dove Etty andò di sua spontanea volontà, per portare soccorso e amore agli internati, e per "aiutare Dio" a non morire in loro -, ci permette di udire la sua voce fino all'ultimo, fino alla cartolina gettata dal vagone merci che la conduce ad Auschwitz: "Abbiamo lasciato il campo cantando". A Westerbork Etty vive "l'inferno degli altri", senza "illusioni eroiche", recando parole vere là dove il linguaggio è degradato a gergo, là dove i fossati del rancore dividono gli stessi prigionieri, contrapponendo ebrei olandesi a ebrei tedeschi. La resistenza al male si compie in lei attraverso l'amicizia - nata nel campo o mantenuta viva con chi è rimasto libero e manda viveri e lettere -, attraverso la fede e grazie ai libri (come le poesie di Rilke) e alla natura: anche sopra le baracche corrono le nuvole e volano i gabbiani e brilla l'Orsa Maggiore. Per scrivere la storia del lager ci sarebbe voluto un poeta, non bastava la nuda cronaca, aveva detto un giorno un internato a Etty. Non sapeva che quel poema stava già prendendo forma, lettera dopo lettera. E che, da quel fazzoletto di brughiera recintata e battuta da turbini di sabbia, sarebbe giunto fino a noi rompendo un silenzio di decenni.