People at work. L'arte di vivere e sopravvivere
Milano, 2018; bound, pp. 272, ill., cm 29,5x31.
(Viaggi e Turismo. 37).
series: Viaggi e Turismo
ISBN: 88-540-4120-3
- EAN13: 9788854041202
Subject: Collections,Photography
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Weight: 2.6 kg
Oggigiorno il lavoro ha assunto una dimensione sempre più astratta, spesso si è rarefatto, cambiando consistenza, forma, sostanza. Molte delle occupazioni che il mondo del lavoro contemporaneo offre sono complesse da descrivere, denominare e declinare in quanto oramai dissociate da qualsiasi gesto fisico e spesso anche dall'oggetto finale che viene prodotto. Questo volume vuole essere, oltre che un empatico sguardo antropologico sulle attività dell'uomo, un omaggio al lavoro che si realizza ancora attraverso il fare. Fare con le mani, con il corpo, attraversando lo spazio della vita quotidiana. Questo fare, causa anche l'incalzante globalizzazione, è migrato sempre più verso il sud del mondo, trasformandolo in un grande serbatoio di manodopera orientata all'esportazione. Ed è questo stesso fare che spesso resta intrappolato nelle pieghe di un'economia informale, nella sua non ufficialità, nella mancanza di tutele, di autorizzazioni, di licenze, ma che comunque produce nel modo più semplice, riconoscibile, essenziale. Ed è forse proprio qui, dove impera la non omologazione, che antropologicamente il lavoro torna a essere lavoro, ancor prima di rappresentare un diritto o un dovere e identifica sempre più spesso l'uomo che lo svolge. Il fare concretamente è in grado di rendere l'uomo orgoglioso, appartenente, consapevole. Una parte di mondo è oramai sempre meno capace di fare, ma sempre più orientata verso teoriche idee di fattibilità, ed è come se si specchiasse nei gesti essenziali della parte di mondo che invece produce. Ma poi il gesto fisico prende il sopravvento. Ci catturano le mani degli agricoltori, degli artigiani, dei meccanici, dei sarti, degli ambulanti che attraverso le loro azioni costruiscono reti sociali, sostengono le comunità, garantiscono un futuro al mondo. E il fare diventa creatività, genialità, elasticità, energia. Il lavoro, nella sua espressione quotidiana, rappresenta quindi anche un'azione dei singoli individui che lottano per conquistare un microscopico posto nell'immenso ingranaggio del sistema. Il fare che trasuda dai mestieri degli uomini che abbiamo fotografato nel mondo si è sempre rivelato essenza di umanità e, a tutte le latitudini, ci ha sempre commosso, sorpreso e arricchito. Ma a volte abbiamo anche riconosciuto, negli sguardi dei nostri soggetti del fare, la consapevolezza di essere soltanto polvere tra gli ingranaggi di un ben più complesso meccanismo.